«Scendiamo in piazza per dire sì alle piste del monte Elmo»

La protesta degli operatori economici dell’Alta Pusteria: il 31 agosto manifesteranno contro gli ambientalisti


di Aldo De Pellegrin


ALTA PUSTERIA. L'economia dell'Alta Pusteria, e non solo di Sesto, chiede il collegamento fra il Monte Elmo e la Croda Rossa e, più in generale, lo sviluppo dei suoi impianti di risalita per renderli attrattivi e concorrenziali anche rispetto agli altri grandi consorzi sciistici dolomitici e alpini. Un concetto, questo, che la popolazione pusterese punta a dimostrare scendendo in piazza, in una manifestazione fissata per la giornata di sabato 31 agosto, che punta a valorizzare e a sostenere l'operato dell'amministrazione pubblica e della società impiantistica Sextner Dolomiten spa contro le posizioni sostenute invece dai gruppi ambientalisti di Sesto e dell'intera provincia.

Le posizioni, dunque, si rovesciano e questa volta è la maggioranza - tutti i consigli comunali interessati si sono schierati pubblicamente in favore del collegamento Monte Elmo Croda Rossa - a ricorrere a quelle che solitamente sono le armi della protesta pubblica usata dalle opposizioni, per far valere le ragioni socioeconomiche di un’intera area turistica alpina come quella dell'Alta Pusteria, il cui turismo invernale da anni si dibatte in cattive acque anche per la mancanza di adeguate interconnessioni fra le sue piste.

L'idea della protesta pubblica e della sua organizzazione è stata lanciata, e subito accolta, dagli ambienti dell'economia turistica dell'Alta Pusteria ed è stata subito raccolta dal Consorzio turistico, in cui sono rappresentati i cinque Comuni di Braies, Villabassa, Dobbiaco, San Candido e Sesto Pusteria, che proprio attraverso il suo neoeletto presidente Erwin Lanzinger ribadisce come «sia giunta l'ora di dare voce e visibilità anche a coloro, e sono migliaia e migliaia, sicuramente la maggioranza degli abitanti dei nostri cinque Comuni, che vivono direttamente o indirettamente di turismo e che, in ogni caso, si dissociano apertamente dalle posizioni sempre più radicali di gruppi ambientalisti che si arrogano il diritto di insegnare a tutti ciò che è bene e ciò che è male per ognuno. Da parte nostra, ribadiamo che lo stop ai lavori, imposto dall'autorità giudiziaria in via preventiva, rappresenta un danno assai rilevante anche per i tempi di realizzazione di un collegamento che è necessario per la sopravvivenza stessa del turismo invernale in Alta Pusteria».

Questa è anche la posizione della società impiantistica Sextner Dolomiten spa, che solo pochi giorni dopo il blocco dei lavori imposto in sospensiva dal Tar, ha presentato a sua volta un controricorso d'urgenza al Tar, di cui non è ancora nota la data di trattazione, per dimostrare la legittimità di tutte le procedure seguite e ottenere in tal modo la rimozione del blocco dei lavori.

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