Schael: senza riforma e informatizzazione butteremo altri soldi
Il direttore dell’Asl: rischiamo di perdere 30 milioni all’anno L’azienda sanitaria: a fine anno una perdita di 5 milioni
BOLZANO. Non fa giri di parole il direttore generale dell'Azienda sanitaria Thomas Schael, nel mettere sul tavolo le questioni calde della sanità atoatesina: «C’è una notizia buona e una cattiva. La buona è che rispetto al primo trimestre i costi sono scesi, la cattiva è che continuano a crescere e continueranno a crescere nei prossimi anni».
Ci tiene a far sapere che il modello dell’accorpamento funziona, Schael: «Abbiamo accorpato i bilanci, dunque abbiamo un bilancio e non quattro, come prima, e attivato uno strumento di controllo preconsuntivo trimestrale grazie al quale siamo stati in grado di tenere sotto controllo i conti. Infatti rispetto al primo trimestre, i costi si sono ridotti, nonostante questo abbiamo chiuso con 3,7 milioni di euro al di sopra del di quanto preventivato, ed è previsto che a fine anno il disavanzo raggiungerà quota 5 milioni.
Secondo il direttore «se non vogliamo diventare “italiani” e cioè se vogliamo mantenere la nostra sanità al di sopra della media italiana, l'anno prossimo avremo bisogno di 20-30 milioni di euro in più rispetto all’anno in corso, altrimenti dovremmo introdurre nuove misure di riduzione della spesa. D’altronde - ha proseguito il direttore dell’Asl - l'abbassamento della mortalità e la cronicizzazione delle malattie faranno salire di anno in anno i costi».
Secondo i dati presentati in conferenza stampa, a finire in rosso sarebbero le spese farmaceutiche, le prestazioni sanitarie, i costi per le spese del personale dirigente. E a questo proposito il direttore manda una frecciata: «Poi c’è chi dice che non assumiamo i medici». Per Schael la soluzione a questa tendenza negativa c’è e si chiama “riforma sanitaria”: «La riforma strutturale del sistema sanitario va fatta entro Natale - esagera il direttore - Faccio un appello ai politici affinché vada in porto così com'è stata pensata. Senza la riforma ci devono dare 20 milioni di euro in più, 10 per le spese correnti e 10 per i servizi informatici».
Tra i punti chiave della riforma, secondo Marco Cappello, direttore amministrativo della Asl, c’è l’accorpamento dei quattro comprensori; a tal proposito Schael fa l’esempio del recente accorpamento dei bilanci che ha consentito un migliore controllo di gestione.
Insomma, o i soldi o la riforma.
Altro punto importante che il direttore ha voluto toccare è la ristrutturazione del sistema informatico non solo clinico, ma amministrativo che secondo lo scorso preventivo corrisponde a una spesa di 100 milioni in cinque anni: «Non possiamo abbassare i costi se non investiamo fortissime risorse nel sistema informatico».
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