Schael va via, il saluto dei fedelissimi
L’ex dg: «Al mio successore dico di tenere duro». Lettera di alcuni collaboratori
BOLZANO. «In questi tre anni ho fatto molto. Avviato la gestione integrata dei Comprensori accentrando una serie di funzioni (acquisti, fatturazioni, forniture ecc.), avviato la Riforma, assunto centinaia di medici anche per arginare le liste d’attesa, gettato le basi per l’informatizzazione, i fascicoli e le cartelle elettroniche ecc. Al mio successore dico di tenere duro per riuscire a realizzare la visione a cui tiene e di farlo contro ostacoli interni ed esterni». Parla così l’ex direttore dell’Asl - Thomas Schael - ieri all’ultimo giorno di lavoro negli uffici di via Cassa di Risparmio. E intanto gira su whatsapp e su carta una lettera aperta (non firmata) tutta complimenti - diretta all’ex direttore Asl - che mira a raccogliere adesioni tra i dipendenti. In un primo momento sembrava fosse un “fake” (c’è la data sbagliata, 20 agosto) poi è girata voce che l’avesse redatta Marianne Siller. La direttrice tecnico-assistenziale Asl fa sapere di non averla scritta, ma di aver contribuito a farla girare «perchè nessuno ha avuto tempo di salutare il direttore... serviva un doveroso addio» Lei sa chi l’ha scritta? «Alcuni collaboratori... ma non capisco il perchè di tutto questo interesse. Sono una persona educata e abituata a salutare chi se ne va. E con me altre persone». Un addio che, comunque sia, indebolisce la scelta della Provincia di sciogliere prima il contratto. Ecco il testo. «Egregio signor Schael, in questi 3 anni abbiamo avuto la possibilità di conoscerla quale professionista e manager competente e come uomo consapevole del ruolo rivestito. Competenza, contraddistinta da un forte senso di responsabilità nonché da diligenza, da perseveranza volta all’innovazione. Impulsi che si sono tradotti in grandi stimoli lavorativi e di crescita professionale. La sua tenacia sia nel dirigere l’azione dell’Asl a beneficio della salute dei cittadini che nell’affrontare le problematiche presenti, è stata per noi esemplare. Abbiamo accolto la sua visione con entusiasmo, credendo negli obiettivi, quali nuovi orizzonti a cui tendere. È stato un onore e una gioia lavorare insieme a lei, sebbene le sfide fossero coraggiose. Grazie per le sue idee e per il coraggio profuso nel realizzarle. Completa solidarietà e stima. Ogni bene per il suo futuro».