Schianto contro il Tir Muore imprenditore 

L’incidente ieri sulla corsia sud dell’Autobrennero all’altezza di Salorno A perdere la vita Ferruccio Faggioni Sella, 52 anni, di Levico Terme


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Ferruccio Faggioni Sella è morto sul colpo. E ciò che resta della sua Mercedes Slk racconta meglio delle parole quanto devastante sia stato l’impatto del coupé tedesco contro l’autoarticolato della ditta bergamasca di trasporti Gualdi Alessio & C. La piccola vettura sportiva, infatti, s’è letteralmente infilata sotto il mezzo pesante che la precedeva e per il guidatore non c’è stato scampo.

La tragedia è avvenuta ieri attorno alle 12, sulla corsia sud dell’Autobrennero, tra i caselli Egna e San Michele, all’altezza di Salorno, in quello che è il chilometro 114 dell’A22. Per capire con precisione cosa sia accaduto stanno lavorando gli agenti della Polizia Stradale della Sottosezzione autostradale di Trento. Faranno chiarezza sugli aspetti strettamente tecnici, per permettere alla Procura di individuare eventuali responsabilità, ma la dinamica dello schianto è fin da ora chiarissima, in tutta la sua atroce semplicità: la Mercedes ha tamponato con estrema violenza il Tir.

Un boato terribile, seguito da un silenzio di morte. Poi, l’allarme dato da alcuni automobilisti, il rotore dell’elicottero Pelikan 1, atterrato sulla carreggiata, le sirene dell’ambulanza della Croce Bianca della Bassa Atesina e delle pattuglie della Polizia Stradale. Per quasi un’ora, i soccorritori hanno rifiutato di arrendersi di fronte a quella che era una tragica evidenza e hanno cercato di strappare il cinquantaduenne trentino alla morte. Sforzo inutile.

Faggioni, 52 anni, personaggio conosciutissimo in tutto il Trentino, era morto sul colpo. Il suo corpo è stato pietosamente coperto da un lenzuolo in attesa che il pm di turno firmasse il nulla osta alla rimozione della salma. Cosa può essere accaduto negli istanti immediatamente precedenti alla tragedia? Faggioni s’è distratto e non s’è accorto che l’autoarticolato aveva rallentato o, forse, era molto più lento di quanto avesse stimato? O è stato un improvviso guasto meccanico alla coupé (immatricolata circa 17 anni fa) a far perdere il controllo al guidatore, impedendogli di evitare l’impatto mortale? Domande cui solo l’esito dei rilievi, eseguiti al termine delle operazioni di soccorso dagli agenti della Polizia stradale, potranno dare una risposta.

Ai vigili del fuoco volontari di Egna è spettato il compito di ripulire la carreggiata dalla migliaia di frammenti e detriti e rimuovere di ciò che restava della vettura, posta sotto sequestro come l’autoarticolato. Operazioni che hanno richiesto tempo, ma che sono state portate a termine tenendo sempre ben presente che la viabilità lungo la corsia sud dell’Autobrennero, nel tratto a nord del punto in cui era avvenuto lo schianto, era di fatto paralizzata. Solo dopo un paio d’ore è stato possibile aprire al traffico una corsia e solo più tardi, la situazione della viabilità è tornata alla normalità.

Quello di ieri è l’ennesimo tamponamento mortale che avviene sull’Autostrada del Brennero. Un’altra vita spezzata, ancora volta in un incidente che sembra l’esatta fotocopia dei precedenti. Il più recente risale al 14 novembre scorso: a morire Edmond Boci, 48 anni, camionista albanese residente in Germania, finito di schianto con il suo camion contro il Tir che lo precedeva. L’impatto era avvenuto anche quella volta sulla corsia sud, poco sotto Trento, poco lontano da dove, qualche giorno prima, il 27 ottobre, avevano perso la vita Gioia Virginia Casciani, di soli 9 anni, e la cugina diciassettenne, Ginevra Barra Bajetto. Entrambe piemontesi, stavano tornado a casa dopo aver partecipato alla gara della più piccola di pattinaggio artistico a Merano. Due cuginette affiatatissime che in macchina erano con le loro mamme Monica e Graziella Lorenzatti, sorelle gemelle di 49 anni. Le donne sono rimaste entrambe ferite, la prima è stata dimessa qualche settimana più tardi dal Santa Chiara mentre Graziella - che era stata sottoposta anche ad un delicato intervento chirurgico - è ancora in ospedale. Tra i più gravi anche quello accaduto il 13 marzo scorso, sull'A22 all'altezza di Ala, sempre sulla corsia sud: a morire le due sorelle roveretane, Catia e Rosanna Riviera, di 57 e 60 anni.

La Toyota Rav4 bianco nuovo di zecca, guidata dall'imprenditore di Arco Francesco Signoretti, 58 anni, marito di Rosanna, era finita a velocità sostenuta contro il camion carico di sabbia che la precedeva e che aveva frenato all’improvviso. Ieri un’altra corce sull’A22.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità