Scoperti un’antica chiesa e il sepolcreto del X secolo

Il luogo di culto risale all’età primo gotica (XIII secolo) sotto l’attuale pavimento E più in basso centinaia di tombe risalenti alla nascita della moderna Bressanone


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Una chiesa sotto la chiesa, risalente all'età primo gotica (tredicesimo secolo) con un sepolcreto sottostante di centinaia di tombe appartenenti probabilmente all’età in cui sorse il «Maierhof», da cui si sviluppò nel 901, la città moderna di Bressanone.

Una scoperta decisamente di grande importanza quella fatta durante i lavori di restauro della chiesa parrocchiale di San Michele (accanto al duomo), nel cuore della nostra città, grazie ai lavori seguiti dall'Ufficio Beni archeologici della Provincia, diretto da Catrin Marzoli, in accordo con il decano Pixner.

Da qualche settimana infatti, la chiesa è stata blindata al pubblico, proprio perché gli archeologi erano al lavoro per riportare alla luce questo sensazionale ritrovamento nelle fondamenta della parrocchiale, avvenuto in occasione degli scavi per la posa di strutture di riscaldamento sottopavimentale. «Sappiamo che la chiesa romanica di San Michele venne consacrata nel 1038. - sottolinea la direttrice dell'Ufficio Beni archeologici della Provincia, Catrin Marzoli - Sotto la pavimentazione attuale, che risale al 1848, sono stati tolti nel presbiterio decine di camion di detriti murari e di laterizi, posati tra le strutture preesistenti. Quasi subito, come per magia è emerso un dedalo di mura, di pavimenti che si intersecano e si sovrappongono, conci murari, e strutture di sostegno a corpi architettonici non più presenti. Finora è stato possibile individuare una chiesa di età primo gotica, sottostante e interna a quella attuale. In vari punti sono stati trovati frammenti di affreschi con parti di figure umane eseguite con buonissima tecnica e maestria».

Durante i lavori di scavo però, è emerso anche altro: la chiesa romanica venne costruita su un sepolcreto, preesistente da secoli, cosa testimoniata dal fatto che alcuni scheletri sono stati trovati sottostanti alla fondamenta dei muri. «Vi sono infatti centinaia e centinaia di tombe, sovrapposte anche quattro o cinque una sull’altro per una profondità di un paio di metri. Alcune tombe contenevano le tipiche conchiglie raccolte sulle rive dell’Atlantico e portate dai pellegrini da Santiago di Compostela. - continua la direttrice Marzoli- Non è escluso che alcune tombe appartengano all’età in cui sorse il Maierhof, da cui si sviluppò - con la donazione di Ludovico il fanciullo nel 901 - la città moderna di Bressanone».

Nel frattempo, i lavori di restauro della parrocchiale si stanno lentamente concludendo e gli archeologici stanno terminando il loro rapporto sul campo, ma non è escluso che qualche altra sorpresa possa ancora saltare fuori. Per quanto concerne i lavori alla struttura sacra invece, si tratta di una spesa ingente che si aggira attorno al milione e 300 mila euro, finanziati in gran parte dalla Provincia, del Comune di Bressanone ed alle banche e istituzioni locali. I lavori sono attentamente supervisionati dalla Sovrintendenza provinciale ai beni culturali e in questo lungo periodo di lavori, le sante messe sono celebrate nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in via Mercato Vecchio. Il progetto prevede che pareti, affreschi, statue e altari siano ripuliti e restaurati.

Si sta provvedendo infine ad un nuovo allestimento dell’area presbiteriale con mobilio liturgico, altare, e un nuovo sistema di riscaldamento, per evitare di danneggiare le pareti e statue.













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