«Italiani, tedeschi e ladini hanno condiviso il servizio militare con gli alpini di Bressanone»

Scozzaro: «La Tridentina ci unisce»

Intitolazione, interviene l'ultimo comandante della Brigata



 BRESSANONE. La Brigata Tridentina è motivo di unione per la comunità di Bressanone. Lo afferma in una lettera il generale Girolamo Scozzaro, ultimo comandante della Brigata: il collante è nella storia stessa della Tridentina, dove sono transitati militari dei tre gruppi linguistici; è scritto negli interventi umanitari compiuti anche in Alto Adige (e costati anche vite umane); è confermato dai gemellaggi internazionali (Austria compresa) e dal Protocollo d'intesa siglato con il Comune di Bressanone nel 1988.  «Per 51 anni - scrive il generale - la Tridentina ha rappresentato una realtà istituzionale, sociale, morale ed anche economica sul territorio. Quanto la Tridentina ha fatto in termini istituzionali (difesa e sicurezza del territorio) è noto ma, forse, potrebbe non giustificare l'intitolazione di una strada. Giova invece ricordare quanto ha fatto la Brigata a favore della popolazione altoatesina».  «Proprio gli interventi in occasione di calamità naturali in Alto Adige - continua Scozzaro - varrebbero da soli un riconoscimento. Ricordo solo l'alluvione del 1959 in Valle Aurina, dove due alpini annegarono mentre portavano soccorso alla popolazione: Roberto Pozza di Vicenza e Rodolfo Passamani di Bressanone (di Bressanone!). Innumerevoli sono state le attività di soccorso in montagna. Le strade e i sentieri che percorriamo su queste splendide montagne sono state spesso ripristinate dai Genieri Alpini della Tridentina. Centinaia, forse migliaia di sciatori, oggi adulti, non possono aver dimenticato la "propaganda sciistica valligiana", costituita da corsi sci per ragazzi e ragazze svolti gratuitamente dai migliori istruttori militari».  «Nelle manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, soprattutto sciistiche (Coppa del Mondo), ma anche in gare automobilistiche (Millan-S.Andrea), la Tridentina ha sempre risposto alle richieste di supporto in termini di personale, materiali e automezzi - scrive ancora il generale - ultimo, ma significativo, l'intervento del coro e della fanfara che hanno sempre fatto da cornice alle tante cerimonie civili e religiose in tutto l'Alto Adige».  «Nel 1988 - aggiunge - il Comune di Bressanone ha firmato con la Brigata Tridentina un "Protocollo d'Intesa" quale segno di reciproca stima e collaborazione. Nel corso degli anni numerose città italiane hanno concesso riconoscimenti alla Tridentina. Ne cito alcuni: la cittadinanza onoraria dei comuni di Varese, Luino e Clusone (Brescia), nonché l'ambìto "Ambrogino d'Oro" del Comune di Milano. La Brigata non si è neppure fatta mancare due gemellaggi internazionali, con la 23º Gebirgsjaegerbrigade di Bad Reichenhall in Germania e con la 6º Jaegerbrigade di Absam in Austria, a testimonianza del reciproco riconoscimento dei comuni valori di senso del dovere e di spirito di solidarietà».  «Nella Tridentina hanno prestato servizio militare ragazzi di lingua italiana, tedesca e ladina. Questo patrimonio sociale e culturale della nostra città non può andare perduto o addirittura essere ignorato dai nostri figli e nipoti che, fra 20-30 anni, se leggeranno su un cartello stradale "Via Brigata Alpina Tridentina", ricorderanno con orgoglio che i loro padri o nonni hanno contribuito a tenere vivo il ricordo di questa leggendaria realtà brissinese. Giudichi il lettore se è o non è il caso di intitolare una strada di Bressanone alla Brigata Alpina Tridentina e non, genericamente, agli "alpini". Mi permetto - conclude Girolamo Scozzaro - un suggerimento finale: la rotonda senza nome di fronte all'ex Comando Brigata potrebbe essere battezzata "Largo Brigata Alpina Tridentina"». (g.f.p.)

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