Scuola: al liceo Carducci di Bolzano ritorna l'ora di storia

Tommasini: «Facciamola in tedesco o inglese». Minnei bacchetta i docenti


Valeria Frangipane


BOLZANO. Il classico riavrà, se vuole, tre ore di storia la settimana. L'assessore provinciale alla scuola Christian Tommasini apre - infatti - ai docenti del Carducci sul piede di guerra per il taglio delle ore di insegnamento di storia al triennio previsto dai nuovi quadri orari della riforma. Così Tommasini: «Non si tratta di un taglio assoluto e sono qui per offrire la massima apertura al Liceo. Se i professori ritengono che due ore di storia siano poche vuol dire che troveremo insieme una soluzione».
Ed un'apertura importante arriva anche dalla sovrintendente Nicoletta Minnei «la riposta ad ogni problema la dà l'autonomia di cui ogni scuola gode» che però bacchetta i docenti «mi sembra che la loro presa di posizione sia tardiva. Hanno avuto tutto il tempo per dire la loro e non l'hanno fatto. Che senso ha aspettare mesi prima di parlare?». Intanto la faccenda resta seria. Dal prossimo anno scolastico - se la questione non cambierà - il liceo rischia infatti di essere l'unico classico d'Italia con due sole ore di storia la settimana: si passerà dalle attuali 84 ore l'anno a 57. Per i professori che hanno firmato un'accesa lettera di protesta (tra i nomi compaiono anche Carlo Romeo e Mariangiola Asson ecc.) e che sostengono di aver fatto pervenire all'assessorato un dossier molto preciso in fase di elaborazione della riforma, l'errore resta gravissimo. «Prima - spiegano - ci hanno detto che i quadri orari erano provvisori, poi quando sono diventati definitivi ci sembrava talmente assurdo che avessero depennato un'ora di storia che abbiamo pensato si trattasse di un errore. Se Tommasini e la politica locale non ci staranno a sentire ci rivolgeremo a quella nazionale».
Ma assessore e sovrintendente si stanno già muovendo per capire come guadagnare l'ora perduta.
Al momento le soluzioni sono due: puntare sull'autonomia scolastica o sull'uso veicolare del tedesco e dell'inglese. La sovrintendente - che a quanto pare non ha mai visto alcun dossier - punta sull'autonomia. «I quadri orari sono stati formulati nei mesi scorsi da un gruppo di lavoro composto da cinque dirigenti scolastici sulla base di molte considerazioni e mi sembra anomalo che in quella sede i docenti non abbiano detto la loro. I nuovi orari sono pubblici da due mesi ma ufficiosi dalla scorsa primavera, credo che i professori abbiano avuto tutto il tempo per protestare, mi chiedo perché non l'hanno fatto. Comunque li voglio incontrare per capire come uscirne».
Per la Minnei la soluzione più facile è quell'offerta dall'autonomia della scuola: «Credo che i professori possano proporre senza problemi in sede di collegio docenti di salire da due a tre ore di storia». Tommasini spiega di essersi sempre tenuto fuori dalle scelte fatte dagli esperti: «L'ho fatto per evitare polemiche, sperando che trovassero le soluzioni giuste. Ma visto che la questione non è andata come speravo e che una risposta va trovata propongo di aggiungere una o anche due ore con l'uso veicolare del tedesco o dell'inglese. Certo, la scuola come sostiene la sovrintendente gode comunque di un'autonomia che le permette di fare come crede. Anche per questo il taglio non è assoluto».

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