Scuola: primi a iniziare, ultimi a finire

In Italia nessuno così a lungo tra i banchi. L’assessore Tommasini: meno lezioni frontali, più laboratori e gruppi di lavoro


di Davide Pasquali


BOLZANO. Primi a iniziare, ultimi a finire. Sono gli studenti altoatesini, da oggi impegnati nell’anno scolastico 2015/2016. Per loro è record italiano: cominciano le lezioni per primi oggi, 7 settembre, le termineranno per ultimi, il 16 giugno. Colpa, o merito a seconda dei punti di vista, della cosiddetta Settimana Sharm, ossia la vacanza autunnale. A proposito di vacanze, meglio elencarle tutte subito, per dare un motivo di speranza... Prime ferie scolastiche, come detto, la settimana Sharm, dal 31 ottobre all’8 novembre. A Natale, altro record italiano, in Alto Adige si andrà a scuola fino al 23 compreso. Vacanze dal 24 al 6 gennaio. Poi c’è Carnevale, per quest’anno scolastico vacanze dal 6 al 14 febbraio. Infine, c’è Pasqua: dal 24 al 29 marzo. Tutte le vacanze fin qui elencate riguardano chi va a scuola 5 giorni a settimana; chi ne fa 6 dovrà toglierci i sabati... Chi invece sta sui 5 giorni avrà a disposizione anche un ponticello niente male, dal 2 al 5 giugno.

Passando alla scuola vera e propria, oggi inizia l'anno 2015/16, che per essere precisi a livello provinciale sarà frequentato complessivamente da 78.000 studenti; ossia, rispettivamente: 16.699 delle scuole di lingua italiana, 58.829 di lingua tedesca e 2.511 ladini. Ai quali si aggiungono gli oltre 16.000 iscritti alle scuole per l'infanzia.

Quattro i capisaldi dell’anno scolastico a detta dell’assessore provinciale Christian Tommasni: sostegno all’integrazione, plurilinguismo, rapporto scuola/lavoro, rinnovo dei piani orari della didattica. Le risorse finanziarie a disposizione dei sostegni all’integrazione sono invariate ma si dovrà pensare a un loro diverso utilizzo. «A fronte di un costante aumento del bisogno e delle richieste è necessario ripensare l’intero sistema per far fronte ai nuovi bisogni di una società in continua evoluzione. La scuola italiana, comunque, continuerà a essere scuola dell’inclusione». Ancora forte, come sempre, l’impegno per il plurilinguismo, «cercando anche di preparare al meglio il personale insegnante, che dovrà essere formato ad hoc per lavorare in ambiente Clil».

Significativa la novità riguardo al rapporto scuola/lavoro. «Per aiutare gli studenti problematici, quelli intelligenti ma che fanno difficoltà a stare tra i banchi di scuola, si investiranno diverse decine di migliaia di euro provenienti dal fondo costituito grazie ai tagli ai vitalizi dei consiglieri provinciali. Si useranno per corsi mirati di formazione professionale». Infine, si è formato un gruppo di lavoro per studiare fin dove si possa arrivare per raggiungere gli stessi obiettivi formativi, ma con meno ore di lezione frontale e più del resto: laboratori, gruppi di lavoro, “autogestioni”, giochi di ruolo. Insomma, la didattica 2.0.

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