«Scuola separata per i bimbi stranieri»

Proposta shock di Durnwalder: «Serve coraggio». I Verdi: «Idea ghettizzante». Tommasini: «È incostituzionale»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Proposta shock del governatore altoatesino Luis Durnwalder che ieri ha rilanciato un suo vecchio “pallino”, la scuola per immigrati. «Devono imparare bene - ha commentato, a supporto della sua tesi, da molti già definita “anacronistica, ghettizzante e incostituzionale” - entrambe le lingue di questa terra, l’italiano e il tedesco. Poi, quando le sanno, i loro genitori, se lo ritengono opportuno, possono reinserirli nelle classi ordinarie. Per quanto mi riguarda questo modello, che si ispira alla scuola paritetica ladina, potrebbe consentire ai figli degli immigrati di avere una loro scuola fino alle superiori».

Le sole perplessità del governatore altoatesino, che a riguardo ha posizioni molto simili a Südtiroler Freiheit e ai Freiheitlichen, sono di ordine giuridico. «Non è una proposta di facile attuazione ma non per questo intendo rinunciare così facilmente. Per ora ho incaricato i tre assessori competenti, Florian Mussner per il gruppo ladino, Sabina Kasslatter Mur per quello tedesco e Christian Tommasini per quello italiano, di incontrarsi ed elaborare una proposta concreta per capire cosa possiamo fare».

Sui tempi pratici di questo progetto è difficile fare previsioni. «Non posso sapere - ha argomentato Durnwalder - se troveranno un’intesa o meno». Il governatore altoatesino spiega che dovrebbe trattarsi di una «scelta libera e responsabile dei genitori» e che «bisogna avere il coraggio di intraprendere nuove strade».

Il presidente della giunta provinciale non intende, dunque, fare marcia indietro di un solo millimetro. «A Bolzano ci sono scuole materne nelle quali di tedesco c’è solamente il personale. I bambini sono italiani, mistilingui o figli di immigrati». L’unico ostacolo, secondo Durnwalder, per imbastire un progetto concreto è l’articolo 19 dello Statuto di autonomia, che dice espressamente che “nella provincia di Bolzano l'insegnamento nelle scuole materne, elementari e secondarie è impartito nella lingua materna italiana o tedesca degli alunni da docenti per i quali tale lingua sia ugualmente quella materna”. Il governatore ritiene in ogni caso che potrebbe essere un ostacolo facilmente aggirabile. «Non credo infatti - ha aggiunto Durnwalder - che le famiglie italiane o le famiglie tedesche avrebbero interesse ad iscrivere i loro figli alle scuole riservate agli immigrati».

Giunta spaccata. Immediata la replica del vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini che del plurilinguismo ha sempre fatto la sua bandiera. «Ho subito spiegato al presidente Durnwalder che tanto il sottoscritto quanto il Pd sono assolutamente contrari ad una scuola per immigrati. La scuola paritetica ladina va benissimo ma a patto che sia per tutti. Per gli stranieri, se è necessario, si può potenziare l’attività dei centri linguistici, che stanno già facendo molto per favorire l’integrazione degli immigrati. Fare un’altra scuola «ad hoc» non avrebbe davvero alcun senso».

La prossima settimana in giunta il Pd porterà un parere giuridico per mettere nero su bianco «l’incostituzionalità della proposta».

L’opposizione. Ancora più secca la replica di Riccardo Dello Sbarba dei Verdi: «Questa è una proposta ghettizzante che certo non va verso l’inclusione e l’integrazione. Il modello dovrebbe essere, al contrario, una scuola europea plurilingue da proporre come offerta aggiuntiva a quelle già esistenti. Il vero problema per la Svp, in questo momento, è che molti bambini stranieri hanno frequentato finora la scuola italiana e si sono dichiarati italiani».

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