Segnali di montagna, Durnwalder a Fitto: la lista dei toponimi va corretta

In sostanza Durnwalder vuole meno toponimi in lingua italiana, rispetto a quanti ne sono usciti dai lavori della commissione paritetica Stato-Provincia



BOLZANO. Sulla segnaletica di montagna la volontà di Luis Durnwalder e del ministro Fitto è quella di chiudere l'accordo. Ma dal vertice romano di oggi è arrivata per ora solo la decisione di trasmettere al ministero nelle prossime settimane una proposta sui punti in cui si chiede un ulteriore approfondimento in materia. In sostanza Durnwalder vuole meno toponimi in lingua italiana, rispetto a quanti ne sono usciti dai lavori della commissione paritetica Stato-Provincia.

"Un colloquio cordiale e costruttivo, c'è la volontà di trovare un buon compromesso", riferiscono sia il governatore altoatesino che il ministro riferisce Durnwalder. Come noto, nel protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso settembre a Bolzano dal ministro Fitto e dal presidente Durnwalder si specifica che i cartelli segnavia devono riportare la forma bilingue (o trilingue dove prevista) rispettando l'indicazione delle informazioni generali e delle denominazioni diffusamente utilizzate nelle rispettive lingue.

Vengono invece mantenuti nella loro dizione originaria, in lingua tedesca o ladina, i nomi storici, ferma restando in ogni caso la traduzione dei termini aggiuntivi quali ad esempio "malga", "lago", "montagna", "fiume". Unna commissione paritetica di quattro esperti in questi mesi ha esaminato i 1500 cartelli ancora monolingui e individuato i casi in cui proporre indicazioni segnaletiche da redigere in forma bilingue o trilingue.













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