Segreteria, Frena pronto a passare la mano

«Non ho rimpianti, la mia vita però sono i miei pazienti, la chirurgia e la ricerca scientifica»


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Cresce inevitabilmente la tensione politica in vista delle elezioni provinciali del 27 ottobre e allora cerchiamo di approfondire situazione e prospettive con il segretario del Pd, Antonio Frena.

Segretario Frena, in pratica accanto alla Svp, come Pd siete l'unico partito rimasto sulla scena in particolare per l'elettorato di lingua italiana. Un limite, un handicap oppure una ragione in più per evitare voti a forze e movimenti più personalistici che politici?

«Sì, è vero, siamo l’unico partito vero ed in grado di tutelare l’elettorato italiano. Ma non dimenticherei la nostra vocazione plurilingue, esprimiamo candidature forti tedesche e ladine. Siamo la sinistra possibile e concreta per tutto l’Alto Adige. Una verità che infastidisce parecchio i movimenti, quelli del no a tutto e tutti come i Verdi, e quei nuovi partiti-contenitore nati per perpetuare le solite facce note».

Sulla scena si profila per gli elettori di lingua italiana una situazione piuttosto difficile: il centrodestra è allo sbando, mentre il centrosinistra accanto a voi registra la presenza di Scelta Civica. Una concorrenza che temete?

«Credo che un elettore di destra non abbia solo il problema della frammentazione, ma sia sbigottito di fronte al comportamento di Berlusconi, un uomo che ha distrutto il Paese e che cerca di sottrarsi in tutti i modi alle regole del vivere civile, un pessimo esempio per le generazioni a venire. Per quanto riguarda Scelta Civica, mi stupisce alquanto che lei la metta nel centrosinistra. Credo che chiunque, scorrendo le loro liste, possa capire quanta destra vera ci sia al suo interno, ma anche quanti cambi di casacca, quanti personaggi che riemergono dal passato, anche remoto, per chiedere per l’ennesima volta agli elettori un passaporto per un lavoro ben remunerato».

Al di là dei sondaggi che circolano, lei pensa che possa riproporsi un'alleanza Svp-Pd come nella scorsa legislatura?

«È il mio auspicio. Il Pd è l’unico grimaldello su cui può contare chi vive in questa provincia per scardinare la gestione padronale dell’autonomia realizzata da Durnwalder e che l’Svp sogna di perpetuare con un nuovo Landeshauptmann. Gli stentati passi finora fatti su questa strada sono stati realizzati solo grazie al Pd, a volte con l’aiuto di rari politici lungimiranti. Theiner, per fare un esempio. Vogliamo proseguire».

Frena pronto a ricandidarsi alla segreteria o a passare la mano?

«Domanda complessa. Non ho rimpianti, in questi anni ho dato l’aiuto di cui ero capace e credo che i risultati siano stati buoni. La mia vita però sono i miei pazienti, la chirurgia, la ricerca scientifica. Non potrei mai farne a meno. Dove pensa che possa pendere la bilancia? Le conclusioni le lascio trarre a lei».













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