Sel, adesso si muove la Corte dei Conti

Ieri vertice a palazzo di giustizia tra i procuratori Rispoli e Schülmers. Si profilano danni erariali con somme da capogiro


di Mario Bertoldi


BOLZANO. «La situazione non è facile» ha commentato l’altro giorno in aula l’avvocato Gerhard Brandstätter a conclusione dell’udienza in cui la Procura della Repubblica ha ufficializzato quattro nuove imputazioni a carico di Michl Laimer e Peter Rainer. Teoricamente le nuove accuse di truffa e turbativa d’asta aggravata rendono molto più difficile l’ipotesi di poter chiudere i conti con la giustizia penale con un patteggiamento «leggero» e con pene contenute entro il limite dei due anni per la sospensione condizionale.

«C’è sempre la possibilità del patteggiamento allargato» ha detto anche ieri il procuratore capo Guido Rispoli. In fondo sino al limite dei tre anni di condanna, un imputato incensurato ha il diritto di ottenere l’affidamento ai servizi sociali in prova, evitando il carcere ed espiando la condanna in forme alternative e socialmente utili.

Da ieri, poi, la maggiore preoccupazione per i due imputati eccellenti di questo scandalo dell’energia potrebbe non essere legato ai risvolti penali della vicenda. Il carcere resta pur sempre una ipotesi remota mentre da ieri c’è la certezza che su questo enorme «pasticcio» legato alla gestione del potere e degli enormi introiti dell’energia si sta muovendo anche la Corte dei Conti, In effetti ieri mattina il procuratore generale della magistratura contabile Robert Schülmers si è incontrato a palazzo di giustizia con il procuratore capo Guido Rispoli che ha condotto personalmente l’inchiesta penale. Il procuratore contabile ha chiesto copia degli ultimi reati contestati all’ex assessore Laimer e all’ex direttore generale della «Sel spa» Rainer. Anche perché non era mai accaduto che in un’aula penale la pubblica accusa facesse espressamente riferimento a presunti danni per centinaia di milioni di euro per vicende di carattere truffaldino. Laimer è accusato di violato tutte le norme che regolamentavano le procedure concorrenziali per il rilascio delle concessioni idroelettriche relative alle centrali di Bressanone, Cardano, Lana, Sant’Antonio, Lappago, Molini di Tures, Ponte Gardena, Pracomune, Santa Valburga, San Pancrazio, Sarentino e Tel. L’azione congiunta dei due imputati ha violato anche l’articolo 97 della Costituzione che impone l’obbligo di imparzialità dell’azione amministrativa. Il fronte dei possibili danni è enorme sia nei confronti dei soggetti terzi ammessi alle gare e raggirati (Eisackwerk, Enel, Edison, Azienda Energetica di Bolzano e Merano e Asm di Bressanone) sia nei confronti dei soci della Sel che avrebbero diritto a risarcimenti da capogiro in caso di revoca delle concessioni portate in dote dalla Sel stessa. Si configurano danni erariali enormi che non potranno che essere attribuiti (per lo meno a livello di inviti a dedurre) a Laimer e Rainer con la prospettiva per entrambi di essere investiti da richieste risarcitorie non affrontabili a livello personale ma in grado però di provocare il dissesto finanziario totale di qualsiasi soggetto.

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