BOLZANO. Giorgio Radetti, pediatra al San Maurizio, past president della Societá italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) ed attuale presidente della scuola di perfezionamento della stessa società, spiega che attualmente in Italia sono seguiti regolarmente presso i centri di endocrinologia e diabetologia pediatrica 1.900.000 bambini ed adolescenti e che da una valutazione epidemiologica saliranno a circa 2.400.000 i soggetti in età pediatrica-adolescenziale che necessiteranno di assistenza nell’arco del prossimo quinquennio. Tale trend è spiegato fondamentalmente dai nuovi pazienti affetti da diabete ed obesità.

Cio è particolarmente preoccupante, tenuto conto della prevista una riduzione della disponibilità medica nel prossimo futuro.

A causa delle note difficoltà economiche e di organizzazione del Servizio sanitario nazionale e delle Università, si sta verificando una progressiva involuzione verso forme assistenziali “generaliste”, poco rispondenti alle esigenze del paziente pediatrico affetto da malattia cronica e, in ultima analisi, economicamente molto più costose. E’ noto a tutti, infatti, che in sanità efficacia ed appropriatezza generano risparmio.

«E’ per questo motivo che a nome della nostra società mi sono fatto fautore presso il ministro, dice Radetti, di una richiesta di creare un minimo di centri di eccellenza per regione, ai quali i pazienti possano rivolgersi per ottenere le cure necessarie. Al momento attuale infatti la nostra attività si regge solamente sulla buona volontà dei medici e sul caso che in quel momento, e in quell’ospedale ci sia qualcuno che voglia interessarsi di questa branca. Non è possibile che tutto ciò si basi sul caso e che non ci sia una programmazione accurata. E stata una grande soddisfazione avere avuto un riscontro positivo da parte del ministero della sanita, il quale ha accolto le nostre richieste ed ha quindi predisposto la creazione in tutta Italia, di diversi centri di endocrinologia e diabetologia pediatrica al fine di assicurare una continuita assistenziale».©RIPRODUZIONE RISERVATA