Sempre più uomini vittime di mobbing 

La Consigliera di parità: il 26% dei casi trattati non riguardano le donne. Problemi pure per la conciliazione famiglia-lavoro


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sempre più uomini si rivolgono al consigliere di parità istituito dalla Provincia nel 2014, tanto che ormai hanno raggiunto un quarto dei 308 casi trattati nel 2017, il 26% dei quali arriva a conciliazione, il 64% delle quali si risolve con esiti positivi. Si tratta ad esempio di neo padri che si ritengono mobbizzati sul posto di lavoro perché fra congedo parentale e lavoro per qualche tempo scelgono i figli, venendo danneggiati in termini di carriera. Lo dice la relazione 2017 della consigliera di parità Michela Morandini, presentata ieri.

Nel 2017 è stata contattata più di 2.000 volte. Di questi contatti, 308 hanno richiesto un intervento: in forma di colloquio informativo (30%), di consulenza per un periodo più esteso (44%) o di mediazione (26%). Proprio le mediazioni tra lavoratori e datori di lavoro sono la tipologia di intervento che continua ad aumentare di anno in anno. Dal 2015 sono salite del 52%.

Considerando l’appartenenza linguistica delle persone che si sono rivolte alla consigliera di parità, il 51% sono di madrelingua tedesca, il 37% italiana, il 6% ladina e un ulteriore 6% di altri gruppi linguistici. In quanto al settore di provenienza, 152 lavoratori e lavoratrici (60%) vengono dal pubblico, 36 (14%) dal commercio, 25 (10%) dal settore gastronomico, 10 (4%) dall’industria, 5 (2%) dall’artigianato e 25 (10%) da un’area non specificata del settore privato.

Anche nel 2017 il motivo principale che ha portato a rivolgersi alla consigliera è stato il mobbing, nonché diverse forme di discriminazione. Quasi il 30% di coloro che hanno chiesto una consulenza a Morandini avevano questo tipo di problema, cui fa seguito quello della conciliazione famiglia-lavoro, con quasi il 26% delle richieste. Altri temi che hanno portato le persone nell’ufficio della consigliera di parità sono soprusi e stalking sul posto di lavoro, interruzione di rapporti di lavoro, modifiche degli incarichi di competenza, stipendio, sviluppo di carriera, trasferimenti e difficoltà d’accesso alle opportunità formative.

Da gennaio 2017, presso la consigliera di parità è insediato l’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità. Si compone di 5 autorappresentanti, la consigliera di parità quale esperta di pari opportunità e antidiscriminazione e un esperto di ricerca scientifica nel settore disabilità e inclusione. Nel 2017 quest’organo, che ha come compito principale il monitoraggio del rispetto in Alto Adige della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, si è riunito per sette sedute, di cui una pubblica. Tema principale dell’attività 2017 è stata la vita indipendente e l’inclusione nella società delle persone con disabilità in Alto Adige (art. 19 della Convenzione): nella seduta pubblica sono stati evidenziati i bisogni e le richieste delle persone direttamente e indirettamente coinvolte. Nel 2018 ci si propone di verificare quanto è ancora necessario attuare in provincia di Bolzano per garantire che le persone con disabilità possano avere autonomia abitativa.

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