Senato: per l’Alto Adige un consigliere e un sindaco

Riforma costituzionale: approvata la nuova composizione dell’organismo Zeller: «Siamo riusciti a garantire una forte rappresentanza delle due Province»



BOLZANO. Il Senato ha approvato ieri l’articolo 2 del disegno di legge Boschi, il cuore della riforma costituzionale, che definisce la composizione del futuro Senato. Stabilisce che l’organismo avrà 100 membri: 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali, di cui 74 saranno consiglieri regionali e 21 sindaci, oltre a cinque senatori nominati dal presidente della Repubblica. Attualmente i senatori sono 315 e il Trentino-Alto Adige è rappresentato da 7 senatori, in futuro ne avrà 4 su 100.

«Non è stato facile - spiega il senatore Karl Zeller - ma siamo riusciti ad avere una forte rappresentanza: come regione con meno di un milione di abitanti abbiamo ottenuto quattro senatori, contro i tre di Sardegna e Friuli che sono più grandi. Cosa questa che non è piaciuta affatto ai rappresentanti delle altre realtà territoriali». I senatori del Trentino-Alto Adige dunque, a partire dalle prossime elezioni politiche, verranno eletti dai rispettivi consigli provinciali. Per quanto riguarda l’ Alto Adige sarà un consigliere provinciale di lingua tedesca, che stando così le cose sarà di un esponente della Svp, e un sindaco di lingua italiana, quasi sicuramente quello di Bolzano, ma non è scontato.

«Riguardo alla questione della composizione e della modalità di elezione del nuovo Senato, per il Gruppo Per le Autonomie - dice Zeller - è di fondamentale importanza che questa riforma garantisca che i futuri senatori diventino i rappresentanti delle Regioni, delle Province autonome e dei Comuni e, pertanto, portatori degli interessi di questi territori, il che - a nostro parere - mal si sarebbe conciliato con un'elezione diretta dei futuri senatori. La soluzione adottata ieri dal Senato assicura, invece, la rappresentanza dei territori. Certamente avremmo di gran lunga preferito la trasformazione del Senato in una vera Camera di rappresentanza dei governi regionali sul modello del Bundesrat tedesco, con il conseguente superamento della Conferenza Stato-Regioni. Per il nostro Gruppo di nevralgica importanza è però che, in base a questa riforma, venga garantita una forte rappresentanza delle Autonomie nel nuovo Senato, in particolare delle due Province di Trento e Bolzano: ciascuna Provincia sarà rappresentata da due senatori e risulta, quindi, parificata ad una regione».

Il nuovo Senato esce fortemente ridimensionato dalla riforma costituzionale nei numeri ma soprattutto per quanto riguarda le competenze.

«Ciò che conta comunque - spiega Zeller - è che siamo riusciti a mettere in salvo la nostra Autonomia, mentre le Regioni ordinarie sono state svuotate di gran parte della potestà legislativa e ridotti ad enti amministrativi. Tra noi e loro il solco è sempre più profondo».

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