Senato: pronto il patto tra Pd, Svp e Dellai

Ore decisive tra Bolzano e Trento per le trattative sui collegi Lista Monti, Udc e Fli preparano le candidature per la Camera



BOLZANO. Schiarita nelle trattative tra Pd, Svp, centristi di Monti-Dellai e autonomisti trentini. È ormai a buon punto l’accordo, importante per i trentini ma con ripercussioni inevitabili anche in Alto Adige, in particolare per il collegio senatoriale Bolzano–Bassa Atesina. Ieri i riflettori erano puntati su Trento, con le sue riunioni fiume. È dato quasi per certo l’accordo tra Pd e Upt (il partito di Dellai) per i collegi elettorali del Senato. La ratifica avverrà, se avverrà, non prima di lunedì prossimo. Per quel giorno è convocato a Trento un vertice della maggioranza regionale (con al tavolo dunque anche la Svp e il Patt), che dovrà servire a concludere l’intesa. Il Pd trentino sembra disposto ad “ammorbidire” la propria posizione: accettando cioè, da parte dell’eventuale candidato espresso dall’area dellaiana in uno dei tre collegi trentini del Senato, una dichiarazione non più di sostegno a un eventuale governo Bersani. Il compromesso potrebbe essere raggiunto su una formulazione diversa: i senatori eletti nell’ambito dell’alleanza dovranno dirsi disposti a impegnarsi sui temi dell’autonomia, nell’interesse insomma delle specialità di Trentino e Alto Adige a prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio. Il Pd ha già siglato a Bolzano con la Svp un patto preciso proprio sui temi dell’autonomia. Lo stesso che ora, questo il senso della giornata di ieri, si vorrebbe estendere a Trento, realizzando così un’intesa complessiva sui collegi senatoriali trentini e su quello di Bolzano-Bassa Atesina. Qui resta in pole positin Siegfried Brugger per la candidatura, con Gianclaudio Bressa come possibile piano B. L’interessato sul punto risponde «non rispondo». Per il logo si prospetta ancora la soluzione del “triciclo”, che tenga insieme per i collegi senatoriali i simboli di Pd, Upt e Svp, quest’ultimo valido anche per il Patt, se i due partiti chiuderanno anche il loro accordo sulla Camera.

La lista Monti. Lorenzo Dellai sarà il capolista alla Camera nella circoscrizione del Trentino Alto Adige della lista della società civile che porterà il nome di Mario Monti. Il movimento locale è costituito principalmente da liste civiche, Italia Futura e associazioni come il Forum democratico.La lista per la Camera è in costruzione. Ieri si è tenuta la prima riunione del coordinamento altoatesino, costituito da Andrea Casolari (coordinatore della rete delle civiche), Barbara Repetto (Forum democratico), Alberto Conci (Insieme per Bressanone) e Paolo Berloffa (Unione per Bolzano). Casolari (assessore con la Lista civica per Merano) è più che soddisfatto: «La nostra rete è sempre più estesa e comprende civiche della Bassa Atesina, Bolzano, Val d’Isarco e Burgraviato». Sulle candidature in Senato il quadro è complesso e legato alle trattative in Trentino. Per la Camera si seguirà lo schema nazionale: alleanza e simboli distinti tra la lista Monti, Udc e Fli. Con reciproche intolleranze. Così Casolari ribadisce che «per noi la presenza di Fli è un problema: in Alto Adige abbiamo posizioni assai distanti sull’autonomia», mentre Alessandro Urzì (Fli) avverte: «No a qualsiasi accordo sul Senato che vada a vantaggio del Pd. La sinistra resta la nostra avversaria diretta».

Casolari ricorda le condizioni poste da Monti per la composizione delle liste: «Dovranno entrare molti esponenti della società civile, amministratori locali, nessun parlamentare uscente. Volti nuovi, possibilmente giovani». I coordinamenti altoatesini e trentini della lista Monti stanno preparando un documento sull’autonomia da inserire nel programma nazionale. Riassume Casolari: «Siamo critici rispetto al contratto elettorale Pd-Svp in cui evidentemente è la seconda ad avere il peso maggiore e a porsi come unica portavoce dell’autonomia. Puntiamo a un rafforzamento dell’autonomia certo, ma con più forza anche del gruppo italiano. Il Pd in giunta provinciale non è stato d’esempio». Casolari riferisce i dubbi portati da Dellai, conti alla mano, sull’accordo Pd-Svp nella parte che ipotizza che la Provincia si faccia carico della propria parte di debito nazionale: «Dellai, che sa di cosa parla, spiega che un impegno del genere corrisponde a 700 milioni all’anno per 20 anni. Una cifra insostenibile».

Udc. Giornate di contatti fitti con Pierferdinando Casini, esponenti della lista Monti e Fli per Angelo Gennaccaro, segretario provinciale dell’Udc. È stata inviata a Roma una rosa di nomi come proposta di candidature per la Camera. La testa di lista potrebbe vedere Casini, Gennaccaro e il segretario regionale Andrea Zambelli. La campagna dell’Udc, riassume Gennaccaro, sarà «all’insegna del rinnovamento e di un forte spirito europeista, due delle caratteristiche di Monti. Un messaggio indispensabile in una regione come la nostra . Ciò significa anche un secco no ai populismi». Fli. Alessandro Urzì annuncia per il fine settimana una decisione sulla lista per la Camera e le candidature al Senato, dove ci saranno candidati unitari di Monti, Udc e Fli: «Almeno un collegio dovrà vedere un nostro candidato». (fr.g.)

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