Senoner a 150 all’ora con parapendio e sci giù dal Gran Zebrù

«Speedride», il gardenese prova a marzo il record mondiale Dalla vela alla tuta, lo aiuterà una serie di materiali speciali


di Daniela Mimmi


VAL GARDENA. La data è di fatto decisa: tra il 18 e il 22 marzo, il gardenese Armin Senoner tenterà di battere il mondiale di "speedride", detenuto dal francese François Bon, scendendo con gli sci e con la vela dalla cima del Gran Zebrù, a quota 3.859 metri, fino a valle, a Solda. Se vuole battere il francese, Senoner deve scendere a una media oraria di 150 chilometri.

I preparativi fervono da tempo. Da alcune settimane è stato chiuso il concorso di design per l'ideazione della divisa che Armin indosserà il giorno dell'evento e la sarta bolzanina Nadine Lantschner ha realizzato il prototipo della tuta per l'atleta gardenese. Non si tratta di un semplice vestito, ma di un prezioso indumento da corsa, realizzato con materiali accuratamente scelti: per resistere alle condizioni meteorologiche critiche, tipiche dell'alta montagna, la tuta di Armin è stata realizzata con un tessuto (softshell) elastico e impermeabile al vento. L'indumento da corsa è stato cucito su misura ed equipaggiato di sonde da valanga.

"La scelta dei materiali è molto importante in queste imprese. La tuta, ad esempio non deve porre resistenza all’aria. Quando sono in aria cerco di chiudermi. Mi piace perché è bella, colorata e ci sono i giusti spazi per gli sponsor”.

Che sci userà?

“Dei Salomon che saranno prodotti il prossimo anno. Sono quasi da fuori pista, in carbonio e molto leggeri. Sono abbastanza corti da non fare attrito mentre volo, ma devono farmi anche atterrare a 150 chilometri l'ora. Anche gli scarponi non sono ancora stati prodotti e anche quelli sono molto leggeri. Il casco è un Poc, regolarmente omologato, in carbonio, funzionale e sicuro".

E poi c'è la vela.

"E' stata fatta su misura per me ed è piuttosto piccola, 5 metri quadrati e mezzo. La vela piccola è più veloce di quelle che normalmente si usano, perché ha portanza minore ed è più reattiva. Anche le funi sono state fatte apposta, leggere per non opporre resistenza”.

A che punto siete con i test tecnici?

“Stiamo provando tutti i materiali. La vela che usiamo adesso non è quella che userò il giorno che tenterò di battere il record, ma è molto simile. Per provare tutta l'attrezzatura insieme, avremo tempo circa una settimana, prima del tentativo".

Quali sono le condizioni del tempo ottimali?

"La neve dovrebbe essere perfetta, compatta e non crostosa, sia nel punto in cui parto, sia in quello in cui atterro. Non dovrebbe essere troppo freddo e dovrebbe esserci solo un po' di vento da ovest. Se sulla cima ci fosse troppo vento, dovrei partire un centinaio di metro più in basso, ma questo mi penalizzerebbe, perché l'aria è meno rarefatta e perderei velocità. Più si vola alti, più si vola veloci”.

E la preparazione psicologica?

"La faccio da anni. L’ultima settimana sarò seguito da un dietologo".

A cosa penserà prima di partire o in volo?

"Capire le condizioni meteo. Poi non si pensa più a niente, solo a concentrarsi per quel minuto o poco più di volo”.

Senza auricolari e musica...

"Una volta volavo con la musica, ma poi ho smesso, mi deconcentrava” .

Questo record non entrerà nei Guinness dei primati. Vi hanno dato una spiegazione?

"Solo che questo tipo di record a loro non interessa..."

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