Sentì in ritardo la sirena Il giudice annulla la multa

La polizia municipale aveva sanzionato l’automobilista della Bmw contro cui si scontrò l’ambulanza in via Druso. Ora il processo civile per i danni


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Franco Ciccheli, l’automobilista di Bolzano coinvolto nel terribile schianto di alcuni mesi all’incrocio tra via Amalfi, via Druso e via Palermo, ha vinto la sua prima battaglia legale. Il giudice di pace Sandra Bertolini ha infatti annullato la contravvenzione che gli era stata inflitta dalla polizia municipale per presunta violazione dell’articolo 177 del codice della strada che impone ad ogni automobilista di fermarsi immediatamente e di lasciare libero transito ai mezzi di soccorso non appena si avverte una sirena. La contravvenzione inflitta era stata di 41 euro con contestuale sottrazione di 2 punti della patente. Ora però è stata annullata in quanto l’automobilista (che era alla guida della sua Bmw) si è sempre difeso sostenendo che l’autista dell’ambulanza della Croce Bianca avrebbe attivato la sirena solo pochi istanti prima di impegnare l’incrocio. In altre parole Ciccheli (difeso dagli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo) ha spiegato al giudice di non aver avuto il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo in quanto pochi attimi dopo aver avvertito la sirena la sua macchina venne travolta dal mezzo di soccorso. Sul punto le testimonianze raccolte si sono dimostrate contrastanti ma nel dubbio il giudice ha accolto le istanze dell’automobilista. Ora il contenzioso sulle responsabilità del sinistro si è spostato in sede civile davanti al giudice Scaramuzzino. Ad avviare la causa è stata la Croce Bianca con l’avvocato Franco Beccaro. L’ente di soccorso lamenta la completa distruzione di un’ambulanza dotata di sofisticate apparecchiature di rianimazione. Un conto di circa 60 mila euro a fronte del quale l’assicurazione “Carige” (per conto dell’automobilista) ha avanzato un’offerta concreta di 30 mila euro che la controparte però non ha accettato. Insomma la Croce Bianca (che considera l’automobilista in torto) vuole un risarcimento pieno. La risposta non è tardata ad arrivare. Franco Ciccheli si è costituito in giudizio (con il patrocinio dello studio Moccia) con una domanda riconvenzionale. L’automobilista, dunque, non solo nega proprie responsabilità ma ora pretende che sia la Croce Bianca (con l’assicurazione “Reale Mutua”) a mettere mano al portafogli, forte anche della contravvenzione (162 euro) inflitta all’autista del mezzo di soccorso per violazione delle norme generali sulla prudenza alla guida nell’approssimarsi ad un incrocio. La prossima udienza davanti al giudice Scaramuzzino è stata fissata per il 12 novembre. «Noi consideriamo che la responsabilità del conducente della Bmw siano evidenti - spiega ancora l'avvocato Franco Beccaro - il codice della strada è chiarissimo: l'auto avrebbe dovuto fermarsi per agevolare il transito dell'ambulanza. Sul fatto che non vi sarebbe stata prudenza da parte del conducente della Croce Bianca riteniamo che si tratti di una valutazione della polizia municipale senza riscontro oggettivo».

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