«Senza Polo bibliotecario corso Libertà si spegne» 

L’Unione commercio: la scossa può arrivare solo con una grande struttura Ma i problemi della società Condotte mettono a rischio l’avvio dei lavori



BOLZANO. Prima l’Unione ha dato l’allarme per il rischio che i cantieri aprano ("per il Pru in centro temiamo il blocco del traffico") adesso lo da per il rischio che non aprano. «Ci sono cattive notizie per il polo bibliotecario», dice preoccupato Peter Perez, uno dei vertici dei commercianti. Perché per le ex Pascoli, dove dovrebbe installarsi la nuova megabiblioteca che tutte le altre comprenderà, la cattiva notizia è che non c’è notizia. E quelle che ci sono, di molto recenti, parlano di crisi sempre più acuta per Condotte spa, il colosso romano delle infrastrutture che ha vinto l’appalto per il cantiere di via Combattenti.

«I lavori del Polo avrebbero dovuto iniziare con gli abbattimenti delle vecchie strutture già lo scorso anno, così era stato detto - insiste Perez dell’Unione commercio - e poi ancora in questa primavera...Ma non ci sono più notizie...». Perché è così importante per voi? «Beh, la crisi commerciale di Corso Libertà non accenna a attenuarsi. Stiamo provando di tutto, dai negozi in cogestione, alle iniziative concordate col Comune, alle nuove luci. Ma non basta. Ci vorrebbe una scossa. E la scossa può arrivare soltanto da una grande struttura di richiamo, che convogli l’attenzione della gente, che attiri nuovi fruitori. Dopo, gli imprenditori cercheranno di affiancare lo sviluppo , probabile,della zona. Ma se il Polo non parte presto, e nessuno ci rassicura al proposito, a cascata ci saranno conseguenze anche sui cantieri di Piazza Vittoria. sarà come lasciare a metà lo sviluppo della Bolzano nuova...». Ma non è solo l’Unione a temere il peggio. Perchè non ci sono molte luci all’orizzonte del colosso delle infrastrutture che si è aggiudicato progetto e appalto dei lavori per il nuovo Polo delle biblioteche. Arrestato il presidente del consiglio di gestione, Duccio Astaldi, ora la novità è che la società ha tempo fino al 18 maggio, cioè domani, per presentare un piano di concordato fallimentare: il piano dell’azienda è portare al tavolo delle trattative gli istituti di credito e avviare la ristrutturazione del credito bancario e creare una "Newco", in sostanza una nuova società che inglobi la parte sana delle attività e il portafoglio ordini da 6 miliardi e lasciare i debiti all’interno di una "bad company" su cui accordarsi con le banche. Per alcuni osservatori la ricerca dell’arca perduta.

Troppo poco il tempo a disposizione. Ma la situazione ha posto in allarme non solo Bolzano: a Firenze si cercano soluzioni alternative per il progetto attraversamento Tav (800 milioni), così come per la Rosolini-Modica, autostrada siciliana ( 215 milioni di costi), la città della salute di Sesto San Giovanni (900 milioni), il nuovo Policlinico di Caserta ( 121). Ma i problemi, ed è qui, che la crisi Condotte sfiora ancora l’Alto Adige, potrebbero arrivare anche per opere da realizzare tramite un consorzio, con altre aziende che rischiano di doversi mettere alla ricerca di un nuovo partner: la tratta alta velocità Brescia-Verona, quella Verona-Vicenza ma soprattutto il lotto austriaco del tunnel del Brennero, con Condotte che ha il 35% del fatturato consortile. Il problema, ed è qui che Bolzano rischia di trovarsi sempre più coinvolta è che, secondo i giornali specializzati che si sono occupati nelle ultime ore della crisi del colosso delle infrastrutture, è che "la società inizia a trovare porte chiuse anche al di là delle Alpi, proprio per gli sviluppi legati alle accuse di corruzione".

E che quindi a problemi si aggiungano problemi. Per il Polo è stata concordata una spesa di poco superiore ai 60 milioni di euro ma già ora, a livello sindacale nazionale, ci sono forti preoccupazioni a proposito dei livelli occupazionali all’interno di Condotte e dei pagamenti, vista la persistente crisi di liquidità. Nei prossimi giorni in Provincia si farà il punto anche contattando le procure siciliane che stanno conducendo l’inchiesta che coinvolge i vertici del gruppo.(p.ca.)













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