Sepúlveda racconta Franz Thaler

Nel nuovo libro dello scrittore cileno il ritratto del sudtirolese antinazista


Francesco Comina


BOLZANO. È un grande uomo. Lo ricorderò nei miei libri». Era commosso il grande scrittore cileno Luis Sepúlveda, uno dei narratori più amati al mondo, dopo la giornata passata a casa di Franz Thaler a Sarentino nel marzo del 2008. Fu una giornata intensa. Il fotografo argentino Daniel Mordzinski, fece numerosi scatti. La moglie di Sepúlveda Carmen Yanez, poetessa cilena torturata a Villa Grimaldi dai militari di Pinochet, sentiva una vicinanza straordinaria con l'uomo che sfidò le Ss e finì a Dachau: «Conosciamo la violenza della dittatura - disse - condividiamo il medesimo sogno di pace e di fratellanza». Thaler sorrideva, come sempre, con il suo bicchiere di vino rosso in mano e la sigaretta accesa. Abbracciava tutti e tentava di parlare il suo stentato italiano.
Sono passati due anni e Luis Sepúlveda ha mantenuto fede alla promessa. Nel suo nuovo e attesissimo libro, «Ritratto di gruppo con assenza» (Guanda) in uscita nelle librerie di tutta Italia, tratteggia anche la figura di Franz Thaler.
Sepulveda verrà in regione a presentare il suo libro il 12 e 13 novembre su invito del Centro per la Pace. Venerdì 12 alle ore 20.30 parlerà all'Auditorium Santa Chiara di Trento intervistato dallo scrittore napoletano Bruno Arpaia nell'ambito dei «Dialoghi internazionali: se vuoi la pace prepara la pace» organizzati da Centro per la Pace e Provincia di Trento. Sabato 13 novembre alle ore 11 il dialogo pubblico fra Sepúlveda e Arpaia si terrà nella Libera Università di Bolzano con la presenza del presidente Konrad Bergmeister e del rettore Walter Lorenz.
Il capitolo in cui si parla di Thaler si intitola «Alchimia della luce, del rispetto e del miracolo». Sepúlveda racconta la maestria del fotografo Daniel Mordzinski, la sua capacità di cogliere l'attimo migliore per imprimere sulla carta brandelli di vita in un incontro di luci e di ombre. Mordzinski - le cui foto accompagneranno anche il prossimo romanzo dell'autore cileno, «Ultime notizie dal Sud», di cui Sepúlveda sta finendo di correggere le bozze - ha seguito Sepúlveda in tutti i suoi viaggi nel mondo, ha raccolto migliaia di fotografie che col tempo ampliano la mostra dedicata allo scrittore: «Non ho mai conosciuto un fotografo rispettoso come Daniel Mordzinski - scrive Sepúlveda -. Ha lo strano dono di rendersi invisibile, trasparente, quasi incorporeo, finché qualcuno non domanda: ma dov'è Daniel? E allora lui appare da dietro e dice: ho un'idea...».
Disse proprio così a Sarentino nella bottega di Franz Thaler: «Mettetevi intorno alla stufa che faccio qualche scatto». Ecco come lo ricorda Sepúlveda: «In un paesino tirolese - si legge nel libro a pagina 91 - lo aspettava Franz Thaler, eroe novantenne sopravvissuto ai campi di concentramento, antifascista ieri, oggi e domani, che si guadagna la vita incidendo splendide miniature sul metallo. Certo quell'uomo invitava a scattare fotografie epiche alla luce di ciò che raccontava con estrema umiltà: aveva fatto la cosa giusta al momento giusto. La macchina fotografica di Daniel si fissò sulle sue mani di uomo giusto perché l'essenziale della storia era là, e sulla stufa a legna che riscaldava quella piccola casa tirolese, emanando un calore generoso e necessario».
Franz Thaler mostrò a Sepúlveda gli oggetti del suo artigianato: portachiavi in pelle, incisioni su cinture, cappelli, ricami di grembiuli. Sorrideva e fumava. Ad un certo punto il gatto di Thaler saltò sulle spalle di Sepúlveda e la scena venne immortalata. Tutti risero pensando alla «Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare» il racconto più famoso di Sepulveda divenuto anche un cartone animato di successo.
Si andò tutti a mangiare in un tipico ristorante di Sarentino: Franz con il suo cappello tirolese, Daniel con la sua macchina sempre pronta a colpire, Carmen emozionata, quasi in lacrime e Sepúlveda con il suo sigaro e solito volto pieno di misteri. Ma prima di entrare nel Gasthof (Sepúlveda che ha vissuto vent'anni in Germania e parla bene il tedesco) si avvicinò a Thaler e gli mise una mano sulla spalla conversando per qualche minuto.
«La vita è piena di storie» scrive nel suo libro. Le storie di Sepúlveda sono infinite e misteriose. Nel libro c'è un po' tutto: il Cile del grande sogno socialista di Allende, il circolo musicale della cantante Violeta Parra e dei suo figli, le brigate muraliste che accendevano Santiago di mille colori e tante utopie, i ricordi degli amici del Gap (Grupos de amigos personales de Salvador Allende), gli eroi fragili che difesero il presidente fino all'ultimo disperato tentativo di resistenza che culminò con il suicidio al palazzo de la Moneda prima che venisse bombardato, l'incubo del golpe con l'esilio dello scrittore durato fino al 1990 e la partecipazione alla guerriglia in Nicaragua con i combattenti della Brigada Internacional Simòn Bolivar. E poi ci sono i tanti amici e maestri incontrati, da Ryszard Kapuscinski a Mario Benedetti a Neruda.
E fra tutte queste celebrità internazionali anche il sudtirolese Franz Thaler, sopravvissuto a Dachau, antinazista «oggi e domani».

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