Sequestrate le torbiere trasformate in discariche

Salorno: operazione dei carabineri del Noe assieme alla compagnia di Egna Le prime segnalazioni l’estate scorsa parlavano di un continuo viavai di camion



SALORNO. Le due torbiere erano state trasformate in discariche. A questa conclusione sono giunti ieri i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Trento e della compagnia di Egna. Gli uomini dell’Arma, guidati rispettivamente dal maresciallo Carlo Bellini e dal capitano Renzo Tovazzi, con l’appoggio del nucleo elicotteri di Laives, nelle prime ore della mattinata di ieri sono stati impegnati a Salorno, in un’operazione congiunta nel corso della quale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di due torbiere emesso, su richiesta della Procura, dal giudice per le indagini preliminari.

Le prime segnalazioni ai carabinieri erano arrivate l’estate scorsa da alcuni abitanti della zona. Erano preoccupati per il continuo viavai di camion. Qualcuno si era spinto ad ipotizzare che le torbiere, gestite rispettivamente da una società di Laives e da una di Vipiteno, stessero diventando discariche, rischiando in questo modo di inquinare la falda acquifera sottostante.

Sono iniziate le indagini che hanno confermato la fondatezza dei sospetti. I carabinieri hanno infatti raccolto preziosi elementi dai quali emergeva che presso le due torbiere era stata realizzata una discarica abusiva e nelle attività di ripristino ambientale erano stati utilizzati rifiuti speciali, terre e rocce da scavo non conformi. Mentre la legge prevede che le cavità create con l’estrazione della torba debbano essere riempite con terre e rocce da scavo che abbiano determinate caratteristiche. Non solo: provenienza e caratteristiche del materiale utilizzato per il ripristino devono essere documentate. Questo per almeno due ordini di motivi: evitare la creazione di discariche abusive e far sì che, una volta completato l’intervento di ripristino ambientale, l’area possa diventare coltivabile.

Si tratterà ora di capire, attraverso successive analisi, cosa è stato buttato nelle due torbiere. Per ora l’area è stata posta sotto sequestro e nell’ambito dell’operazione sono scattate tre denunce nei confronti di altrettanti responsabili delle due società che gestiscono le torbiere. Ieri sono state eseguite anche delle perquisizioni nelle sedi legali ed unità operative delle ditte: è stata raccolta diversa documentazione che verrà esaminata nei prossimi giorni per capire meglio come venivano usati i due siti di Salorno. Di certo c’è che le società di Laives e Vipiteno avevano preso in affitto da agricoltori della Bassa Atesina le torbiere.

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