Sesso e chat, i rischi dei minori online

Esistono software di protezione che bloccano i contenuti espliciti e violenti, ma il ruolo dei genitori è fondamentale


di Alan Conti


BOLZANO. Sul web, molto spesso, non sono i clienti a cercare i prodotti, ma i prodotti ad arrivare direttamente al cliente. E questo accade sui profili dei social network, dai motori di ricerca o nei banner specifici. Un cambio di prospettiva copernicano per il marketing, estremamente pericoloso per quanto riguarda la protezione dei bambini e dei giovanissimi. Non è difficile, per esempio, incappare in elementi erotici anche senza volerlo. La parola “sesso”, non a caso, è la più ricercata in internet.

Entrare nei siti vietati ai minorenni, poi, non è impresa troppo ardua (vige quasi sempre l’autocertitificazione della maggiore età).

Al di là del mondo del porno, però, possono essere estremamente pericolosi pure i forum dove si inneggia positivamente alla bulimia o all’anoressia. Alcuni si spingono a promuovere l’autolesionismo o propongono veri e propri abusi. Contenuti che sono mine vaganti. «I genitori possono avere un ruolo in tutto questo - informa la polizia postale - perchè su internet si trovano moltissimi consigli su come impostare il computer in modo da installare delle limitazioni. Spesso si tratta anche di software gratuiti che bisogna avere la pazienza di cercare ed installare».

Onestamente, però, la certezza che nessun messaggio pericoloso possa arrivare agli occhi dei minori non può offrirla nessuno. Il rischio si può tamponare e ridurre drasticamente, ma azzerare no.

A mali estremi qualcuno contrappone gli estremi rimedi: divieto di utilizzare la connessione per i più piccoli o per i ragazzi.

«Non è la strada giusta - continua la polizia postale - perchè è molto più utile instaurare un dialogo costante tra i figli, di solito adolescenti ed i genitori. Spiegando e presentando quelli che possono essere rischi o falsità si hanno molte più possibilità di essere efficaci». Senza togliere che il divieto netto aumenterebbe, probabilmente, il fascino e la curiosità.

Una buona soluzione la offre direttamente la sezione di Bolzano della polizia postale con gli incontri organizzati nelle scuole. Nell’ultimo anno sono stati 160 (di cui 118 in lingua tedesca) e vi hanno spesso preso parte anche i genitori. In tutto, infatti, è stato stimato un pubblico di circa 13.000 persone. In questo modo mamme e papà possono riconoscere tutti i rischi collegati all’uso della rete e farlo insieme ai propri figli. Spiegare anche a loro le finalità e i contenuti di certe pagine è probabilmente il modo migliore per prepararli a riconoscere i pericoli. Perché, prima o poi, dovranno affrontarli.

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