Sexgate bolzanino: «Pronta a costituirmi e a raccontare tutto»

Baby prostitute: la marocchina ricercata potrebbe fare i nomi di quasi 50 clienti


Mario Bertoldi


BOLZANO. Il sesso muove il mondo, recita un antico adagio. I nuovi particolari che emergono dall'inchiesta sulla prostituzione minorile a Bolzano si stanno rivelando una precisa conferma. Tra i professionisti al di sopra di ogni sospetto coinvolti negli incontri a luci rosse a pagamento con due marocchine minorenni, c'è anche un direttore di banca. Per ottenere un incontro con una delle ragazzine avrebbe concesso un prestito di 26 mila euro (senza adeguate garanzie) alla donna di 25 anni che avrebbe controllato il giro delle due baby-squillo e che ora è ricercata per effetto di un ordine di cattura internazionale. La rivelazione è stata fornita dalla stessa venticinquenne che proprio qualche giorno fa ha avuto in incontro in una località segreta con unn giornalista del quotidiano in lingua tedesca «Tageszeitung». La donna, S.N., marocchina di 25 anni, a Bolzano da oltre 20 anni, sa perfettamente di essere ricercata ed avrebbe deciso di costituirsi entro pochi giorni. «Mi presenterò agli inquirenti - assicura - non intendo assolutamente correre il rischio di pagare per tutti e, magari, di essere ricacciata in Marocco. Sono pronta a presentarmi al pubblico ministero Donatella Marchesini in compagnia del mio avvocato. Farò chiarezza su tutto». Sono in molti a non dormire sonni tranquilli a Bolzano. Cosa significa fare chiarezza? Anche rivelare chi fossero i clienti abituali delle due minorenni che lei però nega di aver gestito direttamente. Una è sua cugina, l'altra è un'amica di quest'ultima. Sono arrivate a Bolzano poco meno di due anni fa quando di anni ne avevano appena 16. Non sarebbero state portate qui allo scopo di farle prostituire ma sarebbe stata proprio la 25enne a permettere alle due giovanissime di fare le prime conoscenze nel giro dei clienti. In poche settimane in parecchi sarebbero entrati in possesso dei loro numeri telefonici e le due ragazzine avrebbero deciso autonomamente di «fare la vita» nella consapevolezza che avrebbero guadagnato molto bene. S.N. è ora disposta a raccontare quello che sa al sostituto procuratore Donatella Marchesini con riferimento proprio ai suoi clienti abituali che avrebbero avuto contatti sessuali a pagamento con le due ragazzine minorenni. L'elenco preannunciato dalla donna è decisamente più corposo di quello attualmente in mano alla Procura della Repubblica in relazione al numero degli indagati. «Sono più di 20 e meno di 50» si è lasciata sfuggire la donna che potrebbe inguaiare non poche persone. La venticinquenne sembra molto quotata tra le prostitute di un certo livello. Di aspetto piacente, avrebbe deciso di prostituirsi all'età di 17 anni, dopo che la famiglia l'aveva costretta a sposare un marocchino spacciatore di droga, arrestato e rispedito a casa sua. «Sono state le difficoltà economiche e la necessità di far fronte anche alle esigenze di mio figlio a spingermi a vendere sesso - racconta - Quello che guadagnavo facendo la cameriera nei bar era troppo poco. E così quasi casualmente ho iniziato a far quadrare i conti in altro modo sino a quando mi sono abituata ad un certo livello di introiti». Poi alcuni clienti - racconta - quasi casualmente l'hanno visto in compagnia delle due minorenni. Qualcuno ha perso la testa ed è iniziato il tam tam nel giro della clientela che ha portato le due diciassettenni a vendersi. «Qualcuno si è anche innamorato» racconta. Un professionista bolzanino avrebbe riempito di regali una delle due ed avrebbe annunciato in famiglia l'intenzione di andarsene non aveno mai saputo e capito il vero lavoro esercitato dalla giovanissima nell'appartamento di via Resia.

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