Sezioni bilingui, la scuola altoatesina dice «sì»

Presidi, esperti e mistilingui: difficoltà organizzative ma questo è il futuro


Davide Pasquali


BOLZANO. Una sezione plurilingue sarà istituita in tutte le scuole elementari e medie in lingua italiana dell'Alto Adige. La proposta dell'assessorato piace al mondo della scuola: presidi, esperti e genitori. Si dovranno però superare numerose difficoltà: giuridiche, sindacali e soprattutto organizzative. La sperimentazione riguardo al potenziamento dell'apprendimento della seconda e della terza lingua ha dato i suoi buoni frutti, tanto che il prossimo anno dalle scuole elementari verrà esportata anche alle scuole medie. Si partirà a Bolzano, dove i ragazzini della quinta elementare della Manzoni passeranno alla prima media della Foscolo. Ma visti i risultati, certificati anche a livello nazionale e internazionale, con L2 ed L3 potenziate senza andare a scapito delle altre materie e delle altre competenze, ora l'assessorato ha deciso di scoprire le carte. Il vicepresidente della giunta provinciale, Christian Tommasini, ha di recente anticipato: «La nostra intenzione è di portare una sezione plurilingue in ogni istituto elementare entro fine legislatura (ossia entro il 2013, ndr) e altrettanto faremo alle scuole medie nella prossima legislatura». I genitori mistilingui si dicono entusiasti, perché da sempre predicano l'elevazione a sistema di una sperimentazione in atto ormai da anni, in molti angoli della provincia. Il mondo della scuola è più cauto, e non nasconde le difficoltà. Ma il giudizio generale pare univoco: sarà dura, ma è l'unica strada possibile, pure se il mondo di lingua tedesca continuerà a esternare freddezza. Giulio Clamer, dirigente del Bolzano I: «Ogni sforzo per potenziare l'apprendimento della seconda lingua va bene. Soprattutto, bisogna dare le stesse possibilità di apprendimento a tutti. Alle elementari dal punto di vista organizzativo è più semplice, ma si può lavorare bene anche alle scuole medie». Se Tommasini vuole una sezione in tutte le scuole, Clamer va addirittura oltre: «Il prossimo anno potenzieremo le ore di tedesco in tutte le prime della scuola media Dante, da 5 a 7 ore; un primo passo verso la scuola bilingue. Perché non possiamo permettere che ci siano ragazzi più fortunati e altri meno. Anche perché potrebbero nascere delle classi ghetto». Laura Cocciardi, Bolzano Europa 2: «Per ora non abbiamo classi bilingui, ma da anni stiamo potenziando la seconda lingua». Ivan Eccli, Istituto Pedagogico: «Non è tutto così semplice e automatico, ma se genitori e collegi docenti supportano, si potrà fare, eccome. Nella Bassa Atesina funziona. Certo, non tutti i genitori sono sempre entusiasti e qualche docente teme per la possibile riduzione di posti di lavoro, ma i più sono favorevoli». Tanto più che negli anni si sta evidenziando un fenomeno, verificatosi anche alle Manzoni di Bolzano. Le sezioni plurilingui attirano i figli di mistilingui. Che abbandonano la scuola tedesca, in passato considerata migliore per l'apprendimento della lingua, per iscriversi all'italiana. E in tal modo, spiega Eccli, «aumentando il numero di alunni, i posti di lavoro degli insegnanti italiani si mantengono». Perché i timori, inutile nasconderlo, sussistono. Lo chiarisce Giuliano Gobbetti, delle medie Fermi. «Negli anni Ottanta, quando cominciammo a sperimentare, ci fu ostruzionismo. Finimmo addirittura al Tar, ma vincemmo. Oggi la sensibilità è certo aumentata. Ma chissà se siamo davvero pronti. Però si dovranno convocare gli stati generali della scuola, perché gli ostacoli giuridici, sindacali e didattici da affrontare sono numerosi».

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