BOLZANO. Sette auto danneggiate, vetri in frantumi e danni per migliaia di euro. E' questo il bilancio di un atto vandalico andato in scena nella notte tra martedì e mercoledì all'interno del parcheggio coperto «Mayr Nusser» gestito dalla Seab. Il modus operandi dei vandali è stato sempre lo stesso: spaccata di uno dei vetri anteriori della vettura senza però portare via nulla dall'interno. Il gesto, quindi, non sembra finalizzato a una serie di furti.

L'assenza di motivazioni di carattere personale dato il gran numero di mezzi coinvolti preoccupa la dirigenza di Seab. Spiega la responsabile parcheggi Monia Milan: «Temiamo di torvarci di fornte a qualcuno che ha intenzione di colpire in modo sistematico i parcheggi. Non nascondiamo una certa preoccupazione». Tutte le auto colpite, infatti, si trovano al primo piano sotterraneo. Diverse le Alfa Romeo e i Suv presi di mira, quasi fosse stata effettuata una scelta a priori.

Ancora da chiarire, oltretutto, se a colpire sia stato un gruppo di persone o un singolo individuo. Il parcheggio, comunque, è dotato di videosorveglianza. «Non tutte le zone sono coperte dalle riprese delle telecamere, tuttavia abbiamo già consegnato alla polizia tutto il girato della notte perchè possano effettuare indagini più approfondite». Nessuna consolazione, invece, per i clienti: «Di norma i parcheggi non sono assicurati per simile evenienze».

La polizza cristalli individuale, quindi, è l'unico salvagente possibile per chi ha avuto la sfortuna di parcheggiare nel posto sbagliato al momento sbagliato, tra cui anche qualche abbonato. Quel che è certo, comunque, è che il colpo di testa è costato qualcosa anche alla mano del vandalo. In alcune auto danneggiate, due Alfa Romeo e un Mitsubishi Pajero, tra le migliaia di cristalli emergono evidenti delle macchie di sangue di dimensioni consistenti. Probabile, quindi, che chi ha spaccato i vetri lo abbia fatto senza troppe precauzioni procurandosi ferite di una certa entità.Il parcheggio dei Piani rimane un luogo frequentato da alcuni sbandati. La scala interna d'emergenza, spesso utilizzata anche dai clienti, è ridotta alla stregua di una latrina. «Purtroppo siamo a conoscenza del problema - continua Milan - e cerchiamo di provvedere con interventi periodici».