Sfide e avventure per oltre 100 ragazzi al campo Don Bosco

Al 67° anno, l’iniziativa rinnova le sue proposte nel verde I turni durano due settimane. Unica regola: niente cellulari


di Bruno Canali


LAIVES. Sono giorni intensi al campo tenda Don Bosco a passo San Lugano. Approfittando del bel tempo, i partecipanti al primo turno (42 ragazzi, nati fra il 2000 e il 2003) effettuano escursioni, come quella appena completata che li ha portati in giro per le nostre montagne alcuni giorni. Quindi la normale vita del campo, con i compiti assegnati a ciascuna squadra. Come da tradizione, ognuno del tre turni è diviso fra aquile e falchi per stimolare un’amichevole e sana competizione che culminerà, a fine turno, con la premiazione. Il secondo turno sarà formato da 38 ragazzi nati fra il 2004 e 2009, con il terzo e ultimo turno saliranno al campo tenda in 54.

Il campo tenda Don Bosco compie 67 anni, ma conserva intatto il fascino che ha entusiasmato generazioni di giovani. Che sia un’esperienza positiva lo confermano i veterani del campo, come Alex Dallago: "Questa è la settima o ottava volta che ci vengo - dice - e lo faccio perché qui mi diverto, trovo tanti amici e passiamo insieme due settimane veramente diverse".

C’è solo un divieto da rispettare rigorosamente al campo e ce lo spiega Florian Thaler, capo degli animatori: "Niente telefonini o altri strumenti elettronici - dice Thaler - una rinuncia che i ragazzi accettano volentieri perché qui non hanno il tempo di annoiarsi".

Altro veterano con 7 o 8 edizioni del campo tenda Don Bosco "sulle spalle" è Manuel Frasnelli: “Ci torno ogni anno, fin che sarà possibile - dice - perché mi piacciono l’ambiente e il clima che si instaura fra noi. Mi piace anche la competizione fra i gruppi ovviamente, così come quello che ci cucinano ogni giorno".

Hannes Mair invece è alla sua prima esperienza al campo tenda di passo San Lugano: "Del campo - dice - ho sentito parlare da amici. Sono qui da qualche giorno e debbo dire che mi piace. Mi rammarico semmai di non essere venuto negli anni scorsi”.

Questo primo turno è formato da adolescenti, che non sentono nostalgia di casa. Con i più piccoli, del secondo e terzo turno, ci sarà qualcuno che in certi momenti, specialmente alla sera, sentirà la mancanza di casa. A proposito di sera: come succede da 67 anni, al campo tenda si dorme nelle tende, anche se è dotato di una moderna struttura. Qualche sera, inoltre, nel cortile viene acceso il "fuoco di bivacco", attorno al quale i ragazzi si riuniscono per raccontarsi le esperienze della giornata. Giovedì, infine, è prevista la festa tradizionale con i genitori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità