Il lutto

Si è spento Antonio Bezzati: «Addio, sindacalista vero» 

Il ricordo di Primo Schönsberg. Socialista, fu sempre al fianco di lavoratrici e lavoratori sia a Bolzano che a Torino. Il suo grande impegno lo portò anche alla presidenza dell’ Anmil



BOLZANO. Addio al sindacalista e storico presidente dell’Anmil, Antonio Bezzati, deceduto all’età di 82 anni.

Ecco il ricordo di Primo Schönsberg, storico sindacalista bolzanino, ex assessore comunale ed ex vicepresidente Ipes

"Ciao Antonio, caro amico. Te ne sei andato in punta di piedi. Cosi come hai vissuto. Non dimenticherò mai il nostro primo incontro, davanti alla Delaiti.

La grande fabbrica su quella che allora era l’argine dell’Isarco. A poca distanza dalla Fonderia Pippa, il cui nome ancora incontrano i nostri piedi, camminando lungo le strade di quella Bolzano dove eri nato il 22 ottobre del 1939. Socialista da sempre. A fianco delle donne ed uomini che con il loro sudore hanno fatto grande il Paese, uscito perdente dalla seconda guerra mondiale. A coloro che per produrre di più e guadagnare qualche lira in aggiunta agli stipendi da fame riservati agli operai, avevano incontrato la mala sorte. Chi aveva perso un dito, chi la mano. Quelli che si erano bruciati i polmoni davanti all’altoforno. Quelli che si erano spaccati la schiena in cantiere. Altri semplicemente la vita. Lasciando vedove ed orfani.

Ed è proprio per questo che per decenni non hai lesinato energie, impegno e tempo nella Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro. Quella Anmil che tante soddisfazioni ti ha dato senza risparmiarti qualche amarezza. Dopo la Feltrinelli (nessuno si ricorda più dove fosse collocato lo stabilimento) la trasferta nella nebbiosa Torino degli anni Sessanta. La dove Valletta a nome dei blasonati padroni della Fiat, trasferiva gli operai più sindacalizzati nei reparti "confino".

Sei rientrato a Bolzano segnata dalle prime tensioni autonomistiche che precedettero le bombe, appena in tempo per leggere solo sulla stampa di Gatto Selvaggio. Avevi cose ben più importanti a cui pensare allora. Mettere su famiglia con la tua Milva, compagna di una vita e veder crescere i tuoi figli in una stagione di continuo cambiamento e miglioramento delle condizioni di vita degli ultimi.

La speranza riposta nell’unità sindacale con la nascita della Flm nel 1973 di cui tu sei stato un apprezzato delegato nel solco di tuo fratello Paolo, mai nell’ombra di nessuno nella tua Uil-Sgk. Attento osservatore del ruolo di governo anche locale del tuo Partito socialista con ruoli sempre più importanti e prestigiosi assunti da Beppino Sfondrini. Nel tentativo di costruire un’autonomia che fosse di tutti.

L’amarezza non nascosta per la marea nera dei voti al Movimento sociale a cui si affidarono anche tanti operai di quella che era allora la Zona industriale. E poi il pensionamento nel 1994, in un’Italia che alla gioiosa macchina da guerra di Achille Ochetto preferì Silvio Berlusconi sotto le cui ali protettrici migrò una parte del Psi orfano di Bettino Craxi rifugiatosi ad Hammamet.

Lo ricordo ancora quel nostro ultimo viaggio in ambulanza, caro Antonio, io volontario in divisa giallo-cedro e tu paziente. La speranza nella ricerca scientifica, la percezione dell’ultimo miglio. Sessanta chilometri a ricordare una stagione di impegno sociale e politico dentro un mondo difficile da riconoscere per i tanti inattesi e profondi cambiamenti.

Ti sia lieve la terra, caro amico, ora che hai chiuso gli occhi per sempre. Buon cammino Antonio. Anche la dove sei, ci sarà chi apprezzerà la tua disponibilità". 

I funerali di Antonio Bezzati si terranno il 4 novembre prossimo, alle 14.30, nella chiesa di Regina Pacis, in via Dalmazia.













Altre notizie

Attualità