Si torna in aula il 7 gennaio Superiori in classe al 50% 

Il vertice in prefettura. A scuola si entrerà o fra le 7.40 e le 8.40 oppure fra le 8 e le 9 Potenziati i trasporti pubblici (Sasa e Sad). Vettorato e Gullotta: «Puntiamo al 70%»


Paolo Campostrini


BOLZANO. Il 7 si era deciso e il 7 sarà. La scuola non deflette: "Era un impegno, lo rispettiamo", dice Giuliano Vettorato, l'assessore. "Si riapre in sicurezza" aggiunge Vincenzo Gullotta, il sovrintendente. Quest'ultimo è appena uscito da Palazzo Ducale. Accanto a lui il commissario del governo e i responsabili della mobilità provinciale. Era stato il ministro Francesco Boccia "trattandosi di tema attinente alla sicurezza nazionale"a chiedere alle regioni e dunque anche a Bolzano di coordinarsi con le prefetture per definire il piano di rientro.

Che prevede, in linea generale, didattica " in presenza " piena per elementari e medie, mentre a distanza ("questo almeno all'inizio..." spiega Vettorato) per il 50% nelle superiori: "Tuttavia con l'obiettivo di arrivare almeno al 70% successivamente" anticipa a sua volta Gullotta.

Perchè Vettorato e Gullotta hanno parlato ieri di avvio in sicurezza?

La ragione è che ci si era già portati avanti con i primi schemi, condivisi con istituti, presidi e genitori, messi in campo già a luglio.

Ora la griglia organizzativa prevede ufficialmente due campi di azione, con la conferma dell'inizio per il 7 di gennaio:

1) la flessibilità degli orari di partenza delle lezioni;

2) l'aumento dei mezzi di trasporto per garantire il distanziamento e scongiurare gli assembramenti. Erano stati, questi, e fin dall'inizio, i due terreni su cui si era accesa la polemica.

Ecco la ragione per cui ieri, in commissariato del governo, la scuola per parte sua, e i trasporti, con l’assessore Daniel Alfreider, hanno definito la cornice di intervento sui due piani: orari e trasporti.

Per i primi, la cui flessibilità è stata giudicata decisiva per non far affluire tutti gli studenti nello stesso momento e dunque affollare i mezzi, Vincenzo Gullotta ha comunicato le due fasce orarie di avvio delle lezioni e dunque di entrata nelle aule su cui gli istituti avranno modo di scegliere e poi di uniformarsi: un'ora di differenza possibile o tra le 7.40 e le 8.40, oppure tra le 8 e le 9 di mattina.

Questo scivolamento, da far adottare proporzionalmente dalle singole scuole coordinandosi tra loro, porta con sé la stessa griglia di flessibilità anche in uscita.

Con questa decisione si conta di diminuire considerevolmente la massa degli studenti in movimento nello stesso istante e dunque di alleggerire l'afflusso sulle strade e gli assembramenti in attesa dei mezzi. I quali, ed ecco il secondo elemento della strategia di attacco adottata dalla scuola altoatesina, sono stati fortemente potenziati.

Attraverso convezioni con Sasa, per Bolzano e i centri urbani, e Sad, per il territorio, ora gli autobus in azione dal 7 di gennaio saranno 180 in più.

Con un conseguente aumento delle corse nel numero di 400.

Ora si avvierà il confronto con le scuole.

Vettorato e Gullotta agiranno per i 22 mila studenti di lingua italiana, i loro colleghi per gli altri 55 mila tedeschi e 4 mila ladini.

Quelle elencate finora sono le cornici operative per la scuola italiana: per le altre, fatti salvi alcuni aggiustamenti territoriali e di sensibilità ambientale e didattica, dovrebbero discostarsi di poco.

Comunque, le tre sovrintendenze di muoveranno da qui al 5 gennaio al loro interno per poi comunicare in una conferenza stampa congiunta (convocata appunto per il 5 a due giorni dall'inizio delle lezioni) gli schemi definitivi e le possibili diversificazioni all'interno dei rispettivi istituti di riferimento.

Ora, comunque, sarà avviata collettivamente una campagna di informazione mirata sia sui docenti e i genitori, che, soprattutto, verso i ragazzi: "Cercheremo di indurli - anticipa Vettorato - a non salire tutti sulla prima corsa in arrivo, spiegando loro che ne arriveranno altre e più numerose con cadenza di un minuto e mezzo massimo due...".

Perché ogni schema orario potrebbe non risultare sufficiente in termini di lotta al contagio senza la collaborazione sul campo dei diretti interessati. Con un mantra: non affollatevi sui mezzi. Resta il nodo delle superiori. La scuola italiana, attrezzatasi per le lezioni tutte in presenza in elementari e medie, farà un ulteriore sforzo per ridurre da subito la didattica a distanza prevista, anche a livello nazionale, per le superiori. "Si proverà a muoversi per gradi - anticipano Vettorato e Gullotta - avendo come obiettivo un 50% di didattica in presenza quasi da subito ma con all'orizzonte la possibilità di arrivare al traguardo del 70% un poco più in là nel tempo...". Anche osservando attentamente la curva dei contagi. Insomma, potrebbero essere solo la metà del totale nei licei gli studenti ancora costretti a casa davanti al computer negli orari di lezione.













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