«Siamo pronti a governare  ma difendendo l’italianità» 

Bessone: «Sulla toponomastica non si può trattare: deve rimanere bilingue La mia idea di scuola? Quella ladina. Intanto col tedesco mi esercito in famiglia»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quando sono stato eletto ho detto a mia moglie e a mio figlio che voglio che in casa si parli solo tedesco. Flora è di madrelingua tedesca; mio figlio, 18 anni, ha fatto tutte le scuole in tedesco, ciononostante in casa si parla italiano. In questo modo ho perso l’occasione di imparare meglio il tedesco». In vista del primo appuntamento ufficiale con la Svp - che per domani ha fissato i primi colloqui esplorativi con tutti i gruppi entrati in consiglio provinciale per la formazione della giunta - Massimo Bessone, commissario della Lega nonché consigliere più votato dei quattro eletti, si prepara anche sul piano linguistico. La delegazione della Stella alpina sarà formata dall’Obmann Philipp Achammer e dal presidente della Provincia Arno Kompatscher.

Oltre a lei chi parteciperà all’incontro?

«Ci saremo tutti e quattro: io, Giuliano Vettorato, Carlo Vettori e Rita Mattei. Vogliono conoscere tutti. Io però Achammer lo conoscono da molto tempo».

Come mai vi conoscete?

«Abbiamo amici in comune. E poi, nel precedente consiglio comunale, facevo parte del gruppo di lavoro sugli immigrati. Lo stimo moltissimo e sono convinto che collaboreremo bene insieme».

Dà già per scontato che la Lega entrerà in giunta.

«Andremo sicuramente in giunta».

Da cosa le deriva tanta sicurezza?

«Perché per la Svp allearsi con il Team Köllensperger - cosa per altro difficile perché non hanno consiglieri di lingua italiana - sarebbe la cosa peggiore che potrebbe fare: significherebbe scendere a patti con il nemico e perdere ulteriori seggi alle prossime elezioni; il Pd sarebbe l’alleato più congeniale ma ha un solo consigliere e ciò implica che facciano entrare anche un consigliere verde con il quale però l’Svp non ha nulla da spartire».

Una parte della Svp non vede di buon’occhio un’alleanza con voi, anche in vista delle europee del prossimo anno.

«Se ne faranno una ragione. Capiranno che non siamo razzisti e neppure diavoli. E per quanto riguarda i timori sull’Europa, la Lega non pensa di uscire. Semplicemente siamo contro l’Europa delle banche e a favore dell’Europa dei cittadini».

Visto che, a suo dire, siete gli “unici”alleati possibili, a quali condizioni entrerete in giunta?

«Non a qualsiasi condizione; non siamo disposti - tanto per capirci - a svendere l’italianità. A questo punto molto meglio stare all’opposizione».

Su cosa sarete irremovibili?

«Sulle questioni linguistiche, ad esempio».

Si riferisce alla toponomastica.

«Ovviamente. Per noi tutti i toponimi devono essere bilingui e nelle valli ladine trilingui».

Parliamo di scuola, gran parte della popolazione la vorrebbe bi o addirittura trilingue.

«Il modello al quale mi ispirerò è quello ladino, dove le lezioni si fanno in tre lingue e funziona benissimo».

Il vescovo Muser ha proposto di cambiare la denominazione piazza della Vittoria in piazza della Pace: cosa ne pensa?

«Grande stima per il vescovo ma non è una priorità».

Se entrerete in giunta che competenze vorrebbe?

«Sono diplomato in elettronica e lavoro come programmatore elettronico per un’azienda di telecomunicazioni - anzi venerdì (oggi, ndr) è il mio ultimo giorno, poi prendo cinque anni di aspettativa - mi piacerebbe occuparmi di comunicazioni. E poi di sociale, vista la nostra attenzione al problema dell’immigrazione. Per chi lavora e si comporta in maniera onesta non ci sono problemi, gli altri devono andarsene. Mi interessa anche il discorso casa. Per gli stranieri va fatta una graduatoria Ipes a parte ».

Ma non c’è già?

«Non mi risulta».

Se entrerete in giunta, avrete anche la competenza sulla scuola, le piacerebbe?

«Certo mi piacerebbe, anche se è un campo difficile».

Oltre a lei, sempre che nasca l’alleanza con la Svp, chi entrerà in giunta tra Vettorato e Mattei, stabilito che Vettori ha già detto che resterà fuori?

«Vale il principio delle preferenze».

Quindi Vettorato.

«Sì. Ma se la Svp metterà in giunta un’unica donna, entrerà Rita Mattei».

La sua vita, soprattutto se diventerà assessore, cambierà. In casa cosa dicono?

«Mia moglie avrebbe preferito che continuassi a fare quello che ho sempre fatto, ovvero il programmatore per un’azienda di telecomunicazioni. D’ora in poi mi vedrà poco».

A sua moglie piace l’idea di diventare vice-first lady?

«Flora mia moglie è una persona molto riservata, non ama stare sotto i riflettori. Insegna nella scuola tedesca e per ridere le colleghe la chiamano first lady».

Ha intenzione di trasferirsi a Bolzano?

«No resto a vivere a Bressanone e farò la spola con Bolzano in treno».













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