Sicurezza all’aeroporto Non si trovano vigilantes

Per i controlli si cerca personale trilingue, ma non si presenta nessuno L’istituto di vigilanza: «I giovani non vogliono lavorare di sera e nei weekend»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «I giovani non hanno voglia di lavorare. Qualche candidato locale ci sarebbe anche, ma quando scoprono di dover lavorare anche nei finesettimana oppure la sera, rinunciano. E chi viene da fuori provincia ha difficoltà a starci dentro: con 1.200 euro di paga mensile, se poi si devono pagarne 700 di affitto...» A raccontarlo è Andrea Menegazzi, il presidente dell’istituto di vigilanza responsabile del servizio controlli in aeroporto, ossia la Ronda Altoatesina. Una vera e propria emergenza riguarda nfatti il personale da destinare ai controlli di sicurezza dei viaggiatori all’Abd. Oltre a un po’ di tedesco, ma mica il patentino, serve anche un’infarinatura di inglese e di informatica. E allora, non si candida nessuno.

In tutta Italia il lavoro è una vera e propria emergenza, però ci sono ancora aziende che avrebbero intenzione di assumere, ma che non riescono a trovare candidati. Ne abbiamo riferito qualche giorno fa, a proposito del nuovo ristorante giapponese Zushi, che aprirà a gennaio all’angolo tra corso Italia e via Cesare Battisti (ex Sordon): non si trovano camerieri e nemmeno lo store manager, posto ambitissimo nel resto d’Italia. Il gruppo veronese titolare della catena in diciassette città italiane aveva la fila di gente interessata davanti all’ufficio. A Bolzano no.

Ora conferma la situazione la Ronda Atesina. Si parla di un contratto a tempo determinato con orario full time per ricoprire l’incarico di guardia giurata all’aeroporto. Detto fra di noi, visto che Bolzano non è Malpensa o il Catullo di Verona e i voli sono pochetti anzichenò, si viene pagati per otto ore ma in effetti se ne lavorerebbero due, forse tre al giorno. La paga non è esorbitante, ma siamo comunque tra i 1.200 e i 1.300 euro al mese. Nel resto d’Italia, per esempio a Verona o a Torino, dove l’istituto di vigilanza altoatesino è impegnato con alcuni dei suoi 130 dipendenti, non c’è alcuna difficoltà a trovsare del personale. A Bolzano la storia è assai più complicata. Di norma c’è di mezzo il bilinguismo, ma all’aeroporto serve pure un poco di inglese. E allora, pare sia impossibile trovare personale giovane, diciamo tra i 25 e i 40 anni, preferibilmente diplomato, che sappia almeno qualcosa di programmini informatici di base tipo Word o Excel. Certo, c’è di mezzo anche la pericolosità del mestiere, potenzialmente non proprio tranquillissimo. Ma il vero nodo, a detta dei vertici dell’istituto di vigilanza, è che manca la voglia di lavorare. «Nonostante la crisi economica, in Alto Adige pare che i giovani non siano più di tanto interessati a trovare un lavoro. Noi offriamo gratuitamente un (costoso) corso di specializzazione, spendibile poi anche presso altri istituti di vigilanza italiani. E poi, non si lavora mica sempre e solo di notte o nei fine settimana: ci sono i turni. Eppure...». Durante i normali colloqui di lavoro, capita spesso qualcosa di piuttosto incredibile, visti i tempi che corrono: «I candidati, con un curriculm adeguato, vengono al colloquio ma poi, quando scoprono che si deve lavorare alla sera o nei weekend, declinano l’offerta».

Un fatto piuttosto sconcertante, anche perché, specie a Bolzano, in questo momento di recrudescenza di furti e atti vandalici sono ancora pochi i privati a servirsi delle ronde private, ma le aziende vi si stanno invece rivolgendo sempre più spesso. Insomma, aeroporto a parte, il lavoro non manca...

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