Sicurezza all’aeroporto Non si trovano vigilantes
Per i controlli si cerca personale trilingue, ma non si presenta nessuno L’istituto di vigilanza: «I giovani non vogliono lavorare di sera e nei weekend»
BOLZANO. «I giovani non hanno voglia di lavorare. Qualche candidato locale ci sarebbe anche, ma quando scoprono di dover lavorare anche nei finesettimana oppure la sera, rinunciano. E chi viene da fuori provincia ha difficoltà a starci dentro: con 1.200 euro di paga mensile, se poi si devono pagarne 700 di affitto...» A raccontarlo è Andrea Menegazzi, il presidente dell’istituto di vigilanza responsabile del servizio controlli in aeroporto, ossia la Ronda Altoatesina. Una vera e propria emergenza riguarda nfatti il personale da destinare ai controlli di sicurezza dei viaggiatori all’Abd. Oltre a un po’ di tedesco, ma mica il patentino, serve anche un’infarinatura di inglese e di informatica. E allora, non si candida nessuno.
In tutta Italia il lavoro è una vera e propria emergenza, però ci sono ancora aziende che avrebbero intenzione di assumere, ma che non riescono a trovare candidati. Ne abbiamo riferito qualche giorno fa, a proposito del nuovo ristorante giapponese Zushi, che aprirà a gennaio all’angolo tra corso Italia e via Cesare Battisti (ex Sordon): non si trovano camerieri e nemmeno lo store manager, posto ambitissimo nel resto d’Italia. Il gruppo veronese titolare della catena in diciassette città italiane aveva la fila di gente interessata davanti all’ufficio. A Bolzano no.
Ora conferma la situazione la Ronda Atesina. Si parla di un contratto a tempo determinato con orario full time per ricoprire l’incarico di guardia giurata all’aeroporto. Detto fra di noi, visto che Bolzano non è Malpensa o il Catullo di Verona e i voli sono pochetti anzichenò, si viene pagati per otto ore ma in effetti se ne lavorerebbero due, forse tre al giorno. La paga non è esorbitante, ma siamo comunque tra i 1.200 e i 1.300 euro al mese. Nel resto d’Italia, per esempio a Verona o a Torino, dove l’istituto di vigilanza altoatesino è impegnato con alcuni dei suoi 130 dipendenti, non c’è alcuna difficoltà a trovsare del personale. A Bolzano la storia è assai più complicata. Di norma c’è di mezzo il bilinguismo, ma all’aeroporto serve pure un poco di inglese. E allora, pare sia impossibile trovare personale giovane, diciamo tra i 25 e i 40 anni, preferibilmente diplomato, che sappia almeno qualcosa di programmini informatici di base tipo Word o Excel. Certo, c’è di mezzo anche la pericolosità del mestiere, potenzialmente non proprio tranquillissimo. Ma il vero nodo, a detta dei vertici dell’istituto di vigilanza, è che manca la voglia di lavorare. «Nonostante la crisi economica, in Alto Adige pare che i giovani non siano più di tanto interessati a trovare un lavoro. Noi offriamo gratuitamente un (costoso) corso di specializzazione, spendibile poi anche presso altri istituti di vigilanza italiani. E poi, non si lavora mica sempre e solo di notte o nei fine settimana: ci sono i turni. Eppure...». Durante i normali colloqui di lavoro, capita spesso qualcosa di piuttosto incredibile, visti i tempi che corrono: «I candidati, con un curriculm adeguato, vengono al colloquio ma poi, quando scoprono che si deve lavorare alla sera o nei weekend, declinano l’offerta».
Un fatto piuttosto sconcertante, anche perché, specie a Bolzano, in questo momento di recrudescenza di furti e atti vandalici sono ancora pochi i privati a servirsi delle ronde private, ma le aziende vi si stanno invece rivolgendo sempre più spesso. Insomma, aeroporto a parte, il lavoro non manca...
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