Sicurezza: attivate 19 nuove telecamere

In tutto sono 83. Si aggiungono a quelle già in funzione per il controllo della viabilità e del traffico dentro la Ztl


di Antonella Mattioli


BOLZANO. La centrale operativa è nella sede dei vigili urbani di via Galilei: è lì che su un maxi-monitor arrivano, in tempo reale, le immagini di quanto sta succedendo in 83 zone della città. Da ieri sono in funzione le nuove 19 telecamere per la sicurezza che si vanno ad aggiungere alle 17 già operative per il controllo degli accessi alla zona a traffico limitato e ad altre 43 per il controllo della viabilità. Il sistema di videosorveglianza che si avvale del programma della Avigilon, una compagnia canadese specializzata ormai da anni in questo settore, è stato presentato ieri alla stampa dal sindaco Renzo Caramaschi, dal comandante dei vigili Sergio Ronchetti e dall’ingegner Ivan Moroder, direttore dell’Ufficio viabilità.

Le nuove 19 telecamere per la sicurezza sono installate in piazza Walther, piazza Erbe, via Alto Adige, piazza Verdi, parco Madonna, parco via Vintler, via Macello, Maso Premstaller, via Museo, sottopasso Piani Bolzano, via De Lai, ponte viale Trento (retro stadio Druso), ponte Roma, ponte Palermo, e ponte Resia. A queste se ne aggiungeranno presto altre quattro che saranno collocate nel parco di via Ortles, alla Collina dei saggi nel quartiere Firmian, via del Calvario (Virgolo) e in via Roma, nella piazzetta ex Fiera. Si tratta di apparecchi brandeggiabili, ovvero dotati di dispositivi che consentono di orientarle, anche contemporaneamente, sul piano verticale e su quello orizzontale. Complessivamente sono 83.

I lavori per il nuovo sistema di videosorveglianza sono costati 327 mila euro.

Il sistema è gestito presso la centrale operativa della polizia municipale dove tutte le immagini vengono conservate - come prevede la legge - per sette giorni. La collocazione delle telecamere è stata concordata assieme alla questura, dopo aver valutato l’indice del rischio.

Tre le principali funzioni garantite: fungere da deterrente nei confronti dei delinquenti, aumentare la sensazione di sicurezza dei cittadini, aiutare le forze dell’ordine nelle indagini. Le apparecchiature di ultima generazione consentono, ad esempio nell’arco della settimana, di andare a vedere, per ragioni ovviamente legate ad indagini di polizia o carabinieri, chi è passato in un determinato posto, ad una certa di un certo giorno. I video potranno essere utilizzati anche per ricostruire la dinamica di un incidente, ma non per rilevare un’infrazione e comminare una contravvenzione.

«Concretamente - ha spiegato il comandante Ronchetti - se la telecamera immortala un automobilista che passa con il rosso, noi non possiamo multarlo. Per fare questo servono delle telecamere ad hoc che il Comune ha già deciso di acquistare».

Dopo anni di discussione dunque Bolzano, al pari di altre amministrazioni municipali della provincia, si è dotata di telecamere con l’obiettivo di aumentare la sicurezza o almeno la percezione che i cittadini hanno.

Un cambio di rotta rispetto ai dieci anni di amministrazione Spagnolli: l’ex sindaco e la sua giunta ritenevano che il sistema di videosorveglianza non sarebbe servito ad aumentare la sicurezza in città. Nonostante sia la questura che il commissariato del governo siano da sempre sostenitori dell’uso delle più moderne tecnologie per presidiare meglio il territorio.

Poi, nell’autunno del 2015, in Municipio è arrivato il commissario straordinario Michele Penta che ha creato le premesse per acquistare le nuove telecamere.

La giunta Caramaschi ha fatto il resto: ha trovato nelle pieghe del bilancio i soldi e ha dato il via ai lavori per la posa dei cavidotti, della rete in fibra ottica verso la centrale di via Galilei, il cablaggio delle telecamere con le centraline e l’allacciamento alla rete elettrica.

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