Sicurezza, l’allarme del sindaco

Januth: «Siamo sconvolti, episodi come la brutale aggressione di sabato non devono più ripetersi»


di Ezio Danieli


MERANO. Il sindaco, preoccupato come gran parte dei meranesi per la rissa scoppiata sabato mattina in piazza della Rena e conclusa in corso Libertà con il pestaggio a sangue di un giovane, vuole vederci chiaro. E possibilmente intervenire per evitare altri casi del genere. «Domani (questa mattina) in occasione della seduta di giunta porterò il problema all'ordine del giorno, Siamo rimasti sconvolti dalla brutalità del gesto originato a quanto pare da una rissa. L'aggressione nei confronti del giovane meranese è stata feroce. Casi del genere non devono più succedere. Mentre ringrazio le forze dell'ordine per il loro intervento e auguro al giovane di riprendersi al più presto, in giunta vedremo cosa è possibile fare per impedire che analoghi episodi abbiano a ripetersi e perché Merano conservi la fama di città tranquilla».

Oggi l'amministrazione comunale esaminerà il fatto: probabile qualche intervento immediato come maggiori controlli delle forze dell'ordine in piazza della Rena soprattutto nei fine settimana. Intanto all'ospedale di Bolzano restano sempre gravi le condizioni di N.P. il giovane di 31 anni meranese che è stato aggredito mentre era a terra, colpito a pugni e calci tanto da riportare la frattura del setto nasale ed un grave trauma al cranio. Il dipendente del centro termale, volontario della Croce Rossa e vigile del fuoco di Sinigo-Montefranco non è un pericolo di vita, secondo i medici dell'ospedale di Bolzano che lo hanno in cura. Il suo aggressore - il cittadino kosovaro Cikaqi Arlind pregiudicato e nullatenente è ancora in carcere a Bolzano a disposizione dell'autorità giudiziaria. È stato arrestato poco dopo il fattaccio - originato a quanto pare da una rissa scoppiata in piazza della Rena che ha coinvolto una quindicina di giovani alle 4 del mattino - grazie alle immagini delle telecamere di un vicino istituto bancario che hanno consentito, con le riprese, di identificare il giovane kosovaro il quale nella fase della rissa prima e del pestaggio poi avrebbe perduto anche due cellulari che sono stati trovati dagli stessi carabinieri durante la raccolta delle testimonianze.

Testimonianze che concordano sulla brutalità del pestaggio: N.P. mentre si allontanava dal luogo della rissa è caduto a terra nei pressi della scalinata che da corso Libertà superiore porta sulla passeggiata lungo il Passirio. Qui il kosovaro l'ha raggiunto ed ha iniziato a infierire sul giovane che non aveva alcuna possibilità di difendersi. L'ha ferito a forza di pugni e calci, tanto che N.P. è stato portato prima all'ospedale di Merano da dove, viste le sue condizioni gravi, i medici hanno deciso il suo trasferimento al San Maurizio di Bolzano.













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