Sicurezza sui passi I motociclisti accusano i ciclisti

BOLZANO. Sotto accusa ci sono sempre loro i motociclisti, rei di correre troppo, ma stavolta sono i ciclisti sul banco degli imputati. Ecco il racconto, documentato da tanto di foto (vedi sopra), di...



BOLZANO. Sotto accusa ci sono sempre loro i motociclisti, rei di correre troppo, ma stavolta sono i ciclisti sul banco degli imputati. Ecco il racconto, documentato da tanto di foto (vedi sopra), di Andreas Parschalk, 23 anni, motociclista bolzanino. «Mentre salivo al passo Manghen, con al seguito Alex Mattedi che grazie ad una telecamera di bordo è riuscito a testimoniare l'accaduto, mi sono ritrovato all'improvviso quel ciclista velocissimo davanti. In un attimo sono riuscito ad evitarlo, andando a sfiorare il guardrail. Sinceramente sono stufo, perché altre volte mi sono imbattuto in ciclisti pericolosi».

Alex Mattedi, colui che ha ripreso la scena trovandosi immediatamente dietro a Parschalk, è altrettanto arrabbiato. «Il corpo motociclistico si compone di gente sana e corretta - spiega Alex - e non di diavoli col casco. Siamo accusati a prescindere, ma assicuro che a parte qualche idiota da cui tutti noi prendiamo le distanze, i motociclisti sono persone che si fermano per strada ad aiutare chiunque abbia bisogno». Così Achille Pantezzi, 43 anni, di cui oltre 25 vissuti in moto, ha al suo attivo mezzo milione di km su strada.

«La non conoscenza dei fatti - dice - produce solo ignoranza. Ho girato l'Europa in moto, l'Italia ed ogni angolo della nostra provincia. Il motociclista è un soggetto corretto e altruista con chi è in difficoltà». Biker Alto Adige, infine, è una associazione locale che riunisce i motociclisti allo scopo di vivere insieme nuove avventure sulle moto. È lo stesso vice-presidente del gruppo, Carlo Alberto Travaglini a parlare. «Si sta solo strumentalizzando. Purtroppo esistono dei deficienti in moto, comunque pochissimi, che abbiamo sempre considerato tali e da cui prendiamo le distanze».(a.z)













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