Sicurezza: telecamere nel Park Centro

Seab chiede aiuto per la situazione di degrado nell’autosilo. Via Garibaldi, 16 ordinanze per il “palazzo della vergogna”


di Riccardo Valletti


BOLZANO. La questione sicurezza torna al centro delle decisioni della Giunta comunale, soprattutto quando ci si riferisce alla zona di piazza Verdi - via Garibaldi.

Da un lato Seab chiede aiuto per lo stato di degrado all’interno del Park Centro, per cui secondo la società è necessario che si installi una rete di videosorveglianza; mentre a pochi metri di distanza sono piovute le ordinanze per 16 proprietari di appartamenti in via Garibaldi 20. Sono infatti arrivate a destinazione le relazioni prodotte dai vigili del fuoco che hanno ispezionato insieme al personale della Questura lo stato degli appartamenti all’interno dell’ormai tristemente noto “palazzo della vergogna” di via Garibaldi 20: condizioni di sicurezza scarse a causa di allacci di gas fatti in modo artigianale usando tubi di plasica per innaffiare, fornelletti da campo e bombole gpl senza alcuna protezione, e al contempo impianti elettrici fatiscenti e a rischio di corto circuito e incendi. Una miscela esplosiva che si è guadagnata 16 ordinanze urgenti dal Comune verso i proprietari, che li obbliga a intervenire immediatamente presso i rispettivi appartamenti con ristrutturazioni generali degli impianti e messa a norma degli allacci del gas. Il vicesindaco Klaus Ladinser: «Verranno spedite in questi giorni, e stiamo aspettando il rapporto della Asl sulle condizioni sanitarie negli appartamenti».

Nel frattempo è arrivata sul tavolo della Giunta comunale anche la richiesta di Seab di installare una sistema di videosorveglianza all’interno del Park Centro. «Attualmente il sistema di sicurezza prevede che le telecamere siano presenti sono sugli accessi al parcheggio - spiega il Ladinser - ma a quanto pare i problemi maggiori si incontrano nelle zone interne delle scale di sicurezza o negli angoli bui delle aree di sosta». Il Park Centro da tempo è nella lista dei posti che “è meglio non frequentare di notte”, per via delle continue denunce di furti o aggressioni. «La richiesta di Seab non incontra particolari difficoltà ad essere trattata - conferma Ladinser - abbiamo programmato un incontro con la dirigenza Seab per la prossima riunione di Giunta e poi decideremo». Il lavoro dovrebbe costare circa 150 mila euro e prevede l’installazione si tutta una rete di videosorveglianza all’interno della struttura, comprese le scale interne antincendio, spesso utilizzate come dormitorio da senzatetto e rifugio al coperto per tossicodipendenti. In passato era emerso che per intere rampe non era possibile transitare perché occupate da materassini di fortuna ed escrementi.













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