Sindaco, l’ombra di Bianchi su Caramaschi 

Il centrodestra pensa al primo cittadino di Laives per Bolzano. E il Pd serra i ranghi sulla ricandidatura di «Renzo»



BOLZANO. C’è una molla che sta convincendo il Pd a decidere con largo anticipo di sostenere la ricandidatura di Renzo Caramaschi alle comunali del 2020. Questa molla si chiama Christian Bianchi. È il sindaco di Laives, ma la voce della sua possibile corsa sul municipio di Bolzano ha iniziato a girare con troppa regolarità per non arrivare al Pd e allo stesso Caramaschi, che hanno serrato i ranghi. Il tema della ricerca di un eventuale candidato del centrosinistra alternativo a Caramaschi potrebbe fermarsi qui. I tempi delle amministrative coincidono, primavera del 2020. Bianchi non dovrebbe dimettersi in anticipo dal Comune, uno dei motivi che gli ha fatto escludere la candidatura alle provinciali. Vive a Laives, ma lavora a Bolzano, con gli uffici della sua agenzia di assicurazioni che dominano piazza Walther. L’interessato offre una smentita che assomiglia a una conferma: «Di voci ne girano tante. Posso assicurare che non ho avuto colloqui politici su questo argomento. È una richiesta che arriva piuttosto dai cittadini». I cittadini? «Quando scrivo qualcosa sulla necessità di unire il centrodestra, regolarmente diversi bolzanini mi scrivono, dicendo che sarebbe bello avermi come sindaco di Bolzano», risponde Bianchi, «Il mio unico obiettivo ora è fare bene a Laives». E aggiunge: «Detto questo, un governo di centrodestra con la Lega, la Svp e forse il M5S, sull’esempio di Laives, potrebbe funzionare per la Provincia e Bolzano. Questo sì. Prima del voto di ottobre è veramente prematuro parlarne». Dopo le provinciali, intende Bianchi, se la Svp dovesse decidere per una rivoluzione nelle alleanze, separandosi dal Pd, l’effetto domino su Bolzano potrebbe essere a portata di mano. Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) conferma: «Una lista unitaria con candidato sindaco Bianchi potrebbe essere interessantissima, certo che se ne parla». A questo punto la ricandidatura di Caramaschi, appena uscito dalla crisi di rapporti con la Svp, sembra inevitabile al Pd. Urge candidato forte. La sdoganatura arriva dal potente Carlo Costa: «Se Renzo ci stesse, ne saremmo felici. Ha la popolarità per vincere, che lo sfidante sia Bianchi o meno». Non lo pensa solo il Pd. L’assessora Monica Franch (Noi per l’Alto Adige) conferma: «Caramaschi è molto amato dai bolzanini». Il sindaco da diverse settimane aveva manifestato l’intenzione di ricandidarsi, anche se il tema dell’età gli è chiaro. Il sindaco è del 1946, terminerebbe il secondo mandato alla soglia degli ottant’anni. Molto più forte è il suo ragionamento, ribadito ieri dopo la seduta di giunta, sul fatto che «sarebbe opportuno dare continuità amministrativa per terminare le opere messe in cantiere», dall’areale al metrobus all’A22 in galleria. L’elemento «Bianchi» ha reso più forte questa idea. Passare di mano le forbici per il taglio del nastro? Non sia mai. (fr.g.)

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