Sinigo, la Provincia boccia le nuove scuole elementari

Il comitato tecnico approva lo sviluppo dei locali riservati alla sezione tedesca Dubbi, invece, sugli spazi «non sufficienti» dedicati alle future classi italiane


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sembra quasi, guardando il progetto per la realizzazione della nuova scuola elementare di Sinigo, che siano previsti degli scolari di serie A, le sezioni di lingua tedesca, e di serie B, gli italiani, questi ultimi con scarsi spazi a disposizione. Queste non sono dichiarazioni del più acerrimo nemico dell’amministrazione comunale, ma di quel comitato tecnico provinciale che dovrebbe dare il via libera al progetto e al suo finanziamento tramite il fondo di rotazione.

Quel parere, prima rinviato e ancora oggi mancante, di fatto blocca il progetto, ma non per colpa dei tecnicismi di Bolzano, ma perché il Comune non ha ancora fornito il concetto pedagogico, incarico assegnato dalla giunta non più tardi di un paio di settimane fa. Un parere, quello del comitato tecnico, che fino all'altro ieri sembrava contenuto in un documento misterioso. Impossibile accedervi in Provincia, introvabile, inserito in qualche cassetto ben protetto della ripartizione tecnica, in Comune. Ora invece, almeno un importante stralcio delle considerazioni fatte a Bolzano è comparso all’improvviso.

Questa volta la tanto “temuta” Provincia viene in soccorso della comunità italiana di Merano, avvertendo che il progetto di costruzione della nuova scuola elementare di Sinigo è a misura di scuola tedesca, non di certo di quella italiana.

A Bolzano pare sia stata molto apprezzata l'idea dell’unico edificio capace di ospitare le due scuole elementari italiana e tedesca. La sensazione dei tecnici, però, è stata assai variabile: pare che il secondo piano, quello riservato alla scuola tedesca, sia stato sviluppato in modo molto interessante con ampi spazi aperti con l’eliminazione delle classiche aule scolastiche. Il primo piano, quello dedicato alla sezione italiana ha destato perplessità, sembra essere un po' troppo affollato.

Ufficialmente le parole riportate sul documento del comitato tecnico sono queste: “dal punto di vista tecnico si evince che la scuola italiana non ha spazi sufficienti". Ma come, la scuola italiana dispone oggi di otto classi alle Giovanni XXIII e quella tedesca di cinque e invece gli spazi previsti nella nuova scuola di via Piedimonte per le due sezioni sono gli stessi?, sembra essersi domandato il comitato tecnico. L'impressione rimasta dopo la prima valutazione è che quasi sia mancato lo sforzo di studiare qualcosa di diverso dallo standard per la sezione italiana. E così quello che Svp e partiti compagni di coalizione speravano di poter sbandierare come un progetto approvato, finanziato e pronto per essere realizzato, rimane ancora sulla carta, in attesa di una revisione che va al di là dei meri aspetti tecnici che erano emersi inizialmente, come le distanze della centrale termica o la larghezza delle scale di sicurezza.

Un pasticcio oppure un grosso fraintendimento tra politici, tecnici locali e provinciali? In riva al Passirio si propende per la seconda ipotesi.

Pare infatti che alcune delle aule comuni al secondo piano potranno essere usate da entrambe le sezioni. Bisognerà però vedere se alla riprova dei fatti la schematica scuola altoatesina, rigidamente divisa etnicamente e linguisticamente, sarà capace di dare attuazione a questa interpretazione degli spazi a disposizione.

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