Sinigo ora ci crede e torna a chiedere la stazione dei treni

Il Piano di mobilità vuol potenziare la linea Bolzano-Merano e il comitato di quartiere ripropone la sua idea alla Provincia


di Simone Facchini


MERANO. La presentazione dei piani per lo sviluppo della mobilità in Alto Adige, benedetto qualche giorno fa dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall'assessore alle infrastrutture Florian Mussner, riaccende l'interesse per la realizzazione di una stazione ferroviaria a Sinigo.

È il comitato di quartiere della frazione, alla sua prima iniziativa pubblica dopo il recente rinnovo del direttivo, a rilanciare la richiesta. Non è sfuggito il passaggio in cui, nell'elenco di nuove opere, i vertici provinciali hanno accennato alla predisposizione del doppio binario (per il 2023) sulla ferrovia Merano-Bolzano e della conseguente intensificazione delle corse fra i due maggiori centri del territorio.

"Il relativo studio preliminare è stato consegnato a Rete Ferroviaria Italiana”, ha annunciato Kompatscher. Un treno in corsa sul quale il comitato di quartiere, per mezzo di una nota del suo neopresidente Luca Ciprian, è salito, portando con sé lo studio per una stazione a Sinigo promosso dal direttivo che lo ha preceduto.

Una proposta già conosciuta tanto da Mussner quanto dal sindaco Paul Rösch e dall’assessore comunale alla mobilità Madeleine Rohrer. "La realizzazione di una fermata del treno a Sinigo non è argomento nuovo - afferma Ciprian - essendo stata sostenuta già in passato dai precedenti comitati, avvalorata ora del Masterplan Merano 2030 e fortemente voluta dai residenti della borgata, che attraverso l'attuale comitato si augurano venga istituita al più presto".

Per inciso, a Sinigo avevano incassato una sorta di promessa, qualche anno fa, dai vari Durnwalder, Widmann e Januth. Erano pronte anche diverse soluzioni riguardanti l'ubicazione della fermata. E si parlava non solo di una stazione passeggeri, ma anche di uno scalo per le merci destinate all’allora Memc.

Adesso che riaffiora la volontà di potenziare la linea ferroviaria, il timore è che ci si dimentichi di quegli impegni. Una stazione non solo agevolerebbe i pendolari della frazione e tutti coloro che accedono alle vicine zone artigianali e industriali, ma andrebbe pure a incidere, contraendoli, sui flussi del traffico a Sinigo, che subisce (dati Astat 2014) sulla vecchia provinciale 13 mila transiti di veicoli al giorno, cui si assomma il passaggio di 27 mila vetture lungo la MeBo.

La proposta del comitato individuava in località Sandhof, alle spalle del centro Obi, il luogo ideale per la fermata. Secondo le valutazioni contenute nel piano, "la fermata di Sinigo raccoglierebbe un ampio bacino di utenza proveniente non solo dal quartiere, ma anche dalle zone limitrofe", riferendosi alla zona industriale di Lana, a Cermes nonché a Maia Alta, Scena, Avelengo e dintorni.

La vicinanza allo svincolo Merano Sud della superstrada e alla pista ciclabile, unita al passaggio delle linee 2 e 2A del pullman, potrebbe inoltre favorire "l'interscambio modale fra auto private, bus e biciclette fortemente incentivato dall’attuale giunta".

Non ultimo, sempre secondo la proposta, "la fermata potrebbe riscuotere grande interesse anche da un punto di vista turistico, data la vicinanza con il Touriseum, i Giardini di Castel Trauttmansdorff e la zona sciistica di Merano 2000". Tante ragioni a supporto di annunciate intenzioni, che Sinigo vuole evitare finiscano nel catalogo delle promesse disattese.

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