Sinigo, trecento firme per la fermata del bus

Gli abitanti della frazione criticano la scelta del Comune di cancellare la piazzola di sosta davanti alla pizzeria Maia


di Giuseppe Rossi


MERANO. Gli abitanti di Sinigo si ribellano contro la scelta dell'amministrazione comunale di sopprimere la fermata dell'autobus della linea 2 davanti alla pizzeria Maia, la fermata utilizzata da chi vive nel borgo attorno alla chiesetta di San Giuseppe e dagli studenti residenti fuori dalla frazione che frequentano le scuole elementari Giovanni XXIII. Un grosso handicap, insomma, per chi con spirito ambientalista segue le raccomandazioni dell’amministrazione di far uso del mezzo pubblico anche se a volte i disagi son ben più d’uno.

Giovedì scorso il comitato di quartiere presieduto da Roberto Scala ha chiesto ufficialmente agli assessori comunali Stefan Froetscher e Carmelo Genovese di ripristinare la fermata Sinigo 4 sulla linea e la fermata del bus per Bolzano. Il comitato ha allegato alla propria richiesta oltre trecento firme di residenti, raccolte nel giro di poche ore fra i cittadini.

«L’amministrazione comunale - sostiene Roberto Scala - ha preferito sopprimere la fermata in questione, piuttosto che metterla in sicurezza senza assolutamente tenere conto del disagio creato agli utenti e ai cittadini, adducendo come motivazione che non ci sono i soldi. E’ paradossale che si inviti la gente ad usare i mezzi pubblici, ma nello stesso tempo si peggiora il servizio pubblico, che si regali l’abbonamento alle persone anziane, ma li si metta in condizione di non poterne usufruire».

La fermata oggetto della contesa per tre volte è stata esaminata dai tecnici provinciali, che alla fine hanno chiesto al Comune un intervento radicale. Dopo che nulla è accaduto l'ufficio mobilità della Provincia ha impartito l'ordine a Sasa di cancellare la fermata. A preoccupare in particolare è la fermata del bus che sale da Sinigo verso Merano, sul lato di fronte all'ex pizzeria Maia. Per mettere la fermata a norma sarebbe necessario allargare il marciapiede con conseguente esproprio di una fetta di terreno delle case che confinano con via Nazionale. Evidentemente troppi soldi e iter infinito per il Comune.

«Viene spontaneo chiedersi - continua Scala - quante fermate nel Comune di Merano rimarrebbero in funzione se lo stesso criterio venisse applicato a tutte quelle che non rispettano i parametri di sicurezza. Chiediamo un rapido ed incisivo intervento del Comune per rimediare ad una decisione avventata e a dir poco sbagliata, ma sicuramente non nell’interesse dei cittadini, non solo di Sinigo».

Per conto suo Sasa, il gestore del trasporto pubblico, ha già deciso di tentare di porre rimedio alla cancellazione della fermata, spostando verso sud la fermata Sinigo 3, che si trova lungo la via Damiano Chiesa, tra Borgo Vittoria e la via Nazionale. «Spendono soldi per sciocchezze o strutture di dubbia utilità - incalza il consigliere provinciale Mauro Minniti, che proprio sulla fermata Sinigo 4 aveva recentemente sollevato dubbi di sicurezza - e non ne trovano per mettere in sicurezza una fermata pubblica creando un disservizio. Sono oltre 50 anni che esiste questa fermata e fino ad oggi ha servito gente di mezza età in particolare. Sopprimendola, si costringono queste persone a fare oltre 300 metri lungo la via Nazionale per prendere il bus. Con il pretesto che la fermata non è in sicurezza creano un disservizio – conclude l'esponente de La Destra – a danno in particolar modo di persone anche anziane, rischiando così di emarginarle dai rapporti con la città».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità