Sinn lascia la Svp e attacca «Caldaro, lago a rischio»

L’assessore: «Temo infiltrazioni di acque nere, sarebbe un danno enorme» Accuse pesanti al sindaco Benin, al suo vice Atz e all’Obmann locale Fill


di Massimiliano Bona


CALDARO. L'assessore Robert Sinn é un fiume in piena. In una lettera aperta di quattro pagine, oltre a dare le dimissioni dalla Svp, e a dirsi certo che altri lo seguiranno (dopo l'uscita di scena anche del portavoce del partito di raccolta in consiglio comunale Lobis), spiega le ragioni dei suoi dissidi con il triumvirato composto dal sindaco Gertrud Benin, dal suo vice e assessore alle finanze Werner Atz e dall’assessore, nonché Obmann locale del Koordinierungsausschuss Raimund Fill, e fa capire che il lago (quello amato da turisti, caldaresi e bolzanini) e «a rischio infiltrazioni di acque nere in via Specchio», all’altezza della passeggiata attorno al bacino lacustre.

Molti, come detto, i motivi che hanno indotto Sinn a “rompere” a poco meno di un anno dalle comunali. Il primo è quello di aver scoperto solo in un secondo tempo dell'esistenza di 900 mila euro di avanzo di bilancio, che i tre colleghi avrebbero utilizzato "solo per i propri progetti", senza nemmeno rendere nota l'esistenza di questa somma sul giornalino comunale. Il secondo è il fatto che siano stati stralciati due progetti proprio di Sinn legati alla divisione tra acque nere e bianche a Trucci e al lago di Caldaro, appunto, che sarebbe stato possibile finanziareper il 70 per cento grazie al fondo di rotazione. Il terzo è che parte di quel denaro sia stato impiegato dal “terzetto” per realizzare l'erba sintetica del campo sportivo, progetto tutt'altro che fra le priorità. Il quarto motivo è legato alle difficoltà in cui versa l'economia locale a seguito di questo modo di intendere e di fare politica.

Sinn dice di essersi sentito "preso per il naso" quando ha scoperto che, nonostante le promesse, e la necessità dei progetti legati alla canalizzazione, il vicesindaco e assessore alle finanze non avrebbe nemmeno inoltrato in Provincia la pratica con la richiesta di finanziamento.

Proprio sui pericoli legati al lago Sinn è quantomai esplicito nella sua lettera: «In via Specchio c'è un'infiltrazione di acque nere che potrebbe finire nel bacino lacustre e ognuno può immaginare cosa potrebbe significare tutto ciò per la nostra immagine e la nostra economia, oltre che per l'ambiente». Sinn attacca pesantemente «lo stile del triumvirato, che nonostante tante promesse e tante raassicurazioni ha sempre fatto ciò che ha voluto, senza badare in alcun modo alla collegialità delle decisioni. Altro che lavoro di squadra. E anche alla base del partito questa cosa non può certo essere sfuggita. Faccio parte del partito dai tempi della Jugend Generstion e non ho preso certo questa decisione a cuor leggero».

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