Siusi, il turismo riparte dal Golf Club

Il calo degli italiani è stato del 10%. La nuova gestione ha investito 5 milioni: ci sono 20 dipendenti, 7 si occupano dell’erba


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il calo dei turisti italiani - che gli operatori locali hanno quantificato attorno al 10 per cento, altri persino al 20 - ha indotto due albergatori dell’altipiano dello Sciliar a investire per uscire il prima possibile da un momento difficile. Chiamarla crisi è sicuramente troppo, ma è un dato di fatto che i tempi d’oro, almeno per il mercato del Bel Paese, sono lontani anni luce. E bisogna sicuramente definire coraggiose le famiglie Pramstrahler e Stuffer che hanno deciso di mettere sul piatto 5 milioni di euro per rilevare albergo e Golf Club e rilanciarlo in grande stile. L’intera struttura è stata risanata ed è diventata accogliente, bella e moderna. Viene voglia di giocare a golf anche a chi la mazza non l’ha mai presa in mano, nemmeno per testare la sua abilità su un campo pratica.

Il fatto che il vento sia cambiato si capisce da almeno un paio di dettagli: per il nome si è puntato su Siusi-San Vigilio ed è sparito Castelrotto, che in effetti dista qualche chilometro, mentre il personale - tra albergo, ristorante e campo a 18 buche - è salito a 20 persone. «Del campo, e in particolare della cura dell’erba, - spiega Stefan Pramstrahler, che in zona conoscono tutti perché è proprietario di un altro hotel a 4 stelle ed è stato presidente dell’Azienda di soggiorno dell’altipiano - si occuperanno sette persone, che hanno un contratto da aprile a novembre, ovvero il periodo di apertura del green».

La nuova gestione ha curato nei dettagli anche le singole buche, con intelligenti operazioni di marketing. Ce n’è una, ad esempio, con due ceste giganti di mele rosse. «Adoro la 15 - racconta Pramstrahler, che è un discreto giocatore amatoriale con handicap 16 - perché è quella su cui i giocatori sono soliti scommettere ma soprattutto quella con il maggior dislivello in ambito europeo (oltre 200 metri ndr)».

La verità è che il campo da golf, almeno con la precedente gestione, non è mai decollato. I gardenesi, in particolare, che in linea d’aria sarebbero davvero vicini, lo hanno snobbato, temendo di fare un favore ai “rivali” dell’altipiano dello Sciliar. «La mia scommessa - commenta Pramstrahler - è quella di riuscire ad invertire il trend grazie ad un’offerta che non comprende solo il golf, ma anche la buona cucina e l’accoglienza con eventi mirati. Tra l’altro la Gardena non avrebbero nemmeno la possibilità, per una questione di altitudine, di realizzare un campo da tenere aperto 8 mesi l’anno. Vorrei, quindi, che riuscissero a sentirlo un po’ anche loro».

Il colpo d’occhio è eccezionale e, come qualità dell’offerta, il green di San Vigilio ha già superato anche i campi che vanno attualmente per la maggiore. «Vogliamo riuscire - continua Pramstrahler - a togliere al golf l’etichetta di sport elitario. Per giocare tutta la stagione si pagano 1400 euro, ma ci sono forti sconti per giovani, residenti ed esercizi convenzionati, mentre per l’attrezzatura, che dura dieci anni a differenza di quella per lo sci ad esempio, se ne pagano 1200». Gli under 14 con soli 150 euro possono giocare tutta la stagione. «Qui si allena anche Aaron Zemmer, una delle poche giovani promesse altoatesine a giocare in ambito internazionale. Rudy Knapp, che segue lui e i soci che lo desiderano, è invece un professionista a tutto tondo». Bello, e con un panorama spettacolare, anche il campo pratica. L’unico neo è stata l’inaugurazione sotto la pioggia di ieri, ma grazie al caminetto e a un drink al lounge bar nessuno ha avuto nulla da ridire.

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