Slot, in un anno spesi 33 milioni in meno

I dati dei Monopoli sul 2013: in Alto Adige la raccolta da gioco diminuisce per via della crisi e della legge provinciale


di Davide Pasquali


BOLZANO. Per via della crisi economica la raccolta da gioco, inizialmente aumentata, negli ultimi tempi ha iniziato a calare in tutta Italia e l’Alto Adige non è certo da meno, complice anche la recente legge provinciale sul rispetto dei cosiddetti luoghi sensibili. In Alto Adige nel 2013 si sono spesi in slot e videolottery quasi trentatré milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. Lo dice il rapporto Organizzazione, attività e statistica 2013 pubblicato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Era dall’ottobre 2012 che per imperscrutabili motivi i Monopoli di Stato non pubblicavano i dati mensili riguardo alla raccolta da gioco ed era quindi assai difficile, se non impossibile, comprendere quanto avessero inciso sul fenomeno dell’azzardo la crisi e, in Alto Adige, pure la nuova legge provinciale, introdotta per impedire di mantenere attive le macchinette nei bar posti in zone ritenute sensibili. Una legge entrata in vigore proprio al termine del 2012.

A livello nazionale nella raccolta da gioco si è registrato un calo piuttosto sensibile, di quasi 4 miliardi di euro. Si è passati infatti da una spesa complessiva di 88,6 miliardi di euro a 84,7. Cifre che rimangono comunque oltre ogni umana immaginazione. In crescita, ma di poco, soltanto il Lotto. Le altre categorie di giochi o restano stabili o sono calate, e non di poco. Le slot sono passate da 27.420 milioni di euro a 25.422; le videolottery sono invece scese da 22.344 milioni a 22.085.

Migliaia di milioni, ossia miliardi in meno nelle casse statali. E miliardi in più nelle tasche degli italiani, verrebbe da dire. E invece no, perché comunque, alla fin fine, nelle casse pubbliche l’anno scorso sono entrati 8,18 miliardi di euro contro gli 8,03 del 2012. Crisi o non crisi, a Roma hanno comunque trovato il modo di introitare di più.

Oltre ai dati nazionali, i Monopoli hanno diffuso anche le statistiche disaggregate a livello locale, purtroppo soltanto regionale e non provinciale. È però noto come, da anni, Alto Adige e Trentino, seppur con lievi differenze, siano assolutamente sulla stessa lunghezza d’onda. Tradotto, vista la composizione della popolazione e le abitudini di gioco, Bolzano e Trento si può dire che si equivalgano. È quindi sufficiente dividere i dati regionali a metà per ottenere una stima assai attendibile della spesa provinciale.

I volumi di gioco totali in provincia di Bolzano risultano così diminuiti di 37,5 milioni di euro, essendo passati da 651 milioni di euro a 613,5.

Poche le voci rimaste stabili. Si tratta in particolare del Lotto, per il quale però la spesa in termini assoluti è piuttosto bassa (27,5 milioni di euro) e del Bingo, anch’esso con una spesa piuttosto modesta, per lo meno se rapportata ai denari gettati nelle macchinette (qui siamo attorno ai 10,5 milioni di euro).

Superenalotto, Win For Life e via dicendo sono invece calati, da 11,5 a 9 milioni di euro.

Pure l’ippica, da sempre nutrita da uno zoccolo duro di appassionati, ha visto scendere la propria raccolta da gioco: da 5,5 a 4,5 milioni di euro.

E anche le varie lotterie sono diminuite, da 75 a 73 milioni di euro.

Soltanto la voce riguardante il resto delle scommesse sportive (ippica esclusa) ha visto crescere il proprio valore, da 13,5 a 14,5 milioni di euro. Merito anche delle nuove scommesse virtuali, su corse e gare sportive per così dire finte, virtuali, introdotte nelle sale giochi come novità solo da pochi mesi.

Molto forte al contrario, in termini assoluti, il calo della voce più corposa, ossia le macchinette: New Slot, Videolottery e affini (come le cosiddette Comma 7) sono passate da un totale annuo di 509 a 476,5 milioni di euro, facendo registrare 32,5 milioni di euro in meno raccolti nel 2013 rispetto al 2012.

In tutto ciò, bisogna ricordare come una voce sfugga completamente alle statistiche, ossia il gioco online. Tranne i pochi siti autorizzati e monitorati dai Monopoli, sul resto del mondo dell’online poco si sa. E non è quindi detto che in regione si giochi meno. Può anche darsi che chi non gioca più al bar o in sala dedicata, giochi a casa, senza alcun controllo sociale. Magari più di quanto gettasse prima nelle macchinette.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità