Sola, sfida al Pd nei bar di Don Bosco

L’ex segretario Cgil corre con Sel e Verdi: «Binomio ottimale, noi siamo i veri interetnici e conosciamo le periferie»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Sola non ha bisogno di chiedere informazioni. Kronbichler sì: «Scusi, dov'è il bar Piacenza?». L'onorevole viene dalla val Pusteria, Sola no.

Angolo via Piacenza via Parma, cuore delle Semirurali, fantasmi mai quietati di una Bolzano che fatica a dimenticarne gli asset simbolici. E' qui, su quel confine invisibile oltre il quale i problemi cambiano faccia, che i nipotini di Langer e i figli della sinistra operaia provano a mettere alla prova il codice di analisi politica che ha portato all'inedita alleanza Verdi-Sel, col codice con cui parla la gente dei quartieri.

«Io penso di conoscerlo...» dice Sola. C'è da credergli. Segreteria Cgil, lotta e governo, sinistra che conosce la destra di pancia che spesso agita le emergenze di Don Bosco, quel misto di identità popolare e identità nazionale che fa della Bolzano italiana qualcosa di unico. A vederli insieme al bar, Florian Kronbichler e Lorenzo Sola, candidato numero 7 alle provinciali, uno pensa: ecco il tedesco che è andato a Roma a difendere la toponomastica italiana ed ecco l'italiano che cerca di far transitare tra i verdi tedeschi del territorio le istanze urbane di una città che si sente sottostimata e tra gli italiani dei quartieri, il verbo, raffinato, dell'alternativa interetnica ed ecologista che ha molto più appeal nelle valli sudtirolesi che non in via Piacenza. Quello che prova a mettere insieme i nuovi cassonetti e la differenziata con la difesa di una identità popolare che guarda più al 27 del mese che al bilinguismo passivo.

Senta Sola, anche lei al bar, come il Pd...

«Un attimo. Il Pd è andato al bar Sissi a presentare la Brugger. Mi sembra un po' troppo vicino alla sede della Cgil. Io cerco di non mettere in mezzo il mio sindacato».

Ma lei è l'interetnico, come la Brugger...

«Fermi. Il Pd ci arriva adesso. MI sembra abbastanza tardi. Qui, in questa lista, tedeschi e italiani si sono sempre parlati. C'è una coerenza sconosciuta altrove».

Ma cerca qui i voti italiani.

«Cerco i voti di tutti. Naturalmente qui io so quali sono i problemi. Lo so da una vita. Il lavoro che manca più a Bolzano che nel Nord d'Italia, la casa, gli immigrati. Sono i miei temi, non devo fingere. E al bar parlo di Bolzano capoluogo mortificato. Che la Svp e la giunta lasciano al margini. Qui non si parla italiano o tedesco . Si parla la lingua della gente».

I Verdi e le fabbriche, non un gran feeling.

«Altro errore. Le Acciaierie sono il cuore della Zona, le difenderò fino alla morte. Io incontro gli imprenditori, le partite Iva, le aziende. Ma dire che uno sviluppo alternativo è possibile, significa aprire varchi occupazionali. Difendere i posti di lavoro che ci sono ma tentare di crearne di nuovi con economie sostenibili».

Ma voi a Bolzano siete in giunta...

«Siamo in maggioranza. Ma abbiamo sempre detto: manca il contatto con la popolazione. Si deve cambiare rotta. Così come in Provincia».

Al governo con la Svp?

«E certo. Ma se puntiamo al governo, lo facciamo pensando di battere i pugni, non come è successo fino ad ora». Signori ma la Svp vede gli interetnici come il fumo negli occhi.. Alt, interviene Kronbichler, «ci dimentichiamo che adesso c'è Kompatscher candidato presidente. Pare votasse verde prima di fare il sindaco. E ha una figlia che lo fa ancora...». Ma lei a Roma becca la Svp ad ogni seduta... «Difficile, perché loro non ci sono mai», risponde Kronbichler, «Bressa cerca di coordinarli, ma loro niente. Arrivano due giorni e poi via, a bussare. La Thaler ci stava solo il mercoledì. Palermo ci ha provato: vorrei parlare degli altoatesini... Lo avete più sentito, da quando il sergente Zeller gli ha detto: no, grazie, stai buono...?». Insomma, anche i verdi pusteresi in via Piacenza parlano come mangiano. Ecco la prima rivoluzione di Sola.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità