Sole e nuvole, «è un luglio da anni 70»

Le previsioni di Dieter Peterlin del servizio Meteo della Provincia: «Abbiamo davanti ancora giorni di instabilità»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Ma l’estate quando arriverà?» Dieter Peterlin, 31 anni, meteorologo presso l’Ufficio idrografico della Provincia, questa domanda se la sente ripetere non una, ma cento volte al giorno. Dagli albergatori per i quali l’andamento della stagione è sempre più legato alle condizioni meteo, dai contadini che temono per il raccolto, da alpinisti ed escursionisti le cui mete sono fortemente condizionate dal tempo, da chi è in partenza per le vacanze e non sa se confermare o disdire la prenotazione, ma anche da quanti restano in città. Chi aspetta il sole come chi prega perché piova, su una cosa sono tutti d’accordo: il meteo ormai è in grado di condizionare le giornate di ciascuno di noi, così come il turismo e l’agricoltura.

«Scientificamente - dice Peterlin - nessuno può dire quando arriverà l’estate, perché le previsioni che vadano al di là dei cinque, massimo sette giorni, non hanno alcun valore. Allo stato attuale possiamo dire che prevale una situazione di estrema variabilità. Oggi il tempo sarà molto nuvoloso con temporali, venerdì migliora leggermente ma ci saranno isolati rovesci, sabato più nuvole che sole e domenica sarà ancora un tempo incerto. Le condizioni rimarranno all’insegna della variabilità sicuramente fino all’inizio della prossima settimana».

Se per i non addetti ai lavori questa è un’estate eccezionale, non lo è per i meteorologi: «Strana, con temperature al di sotto della media, ma non eccezionale. Sembra straordinaria perché negli ultimi anni abbiamo avuto estati molto calde, questa invece è simile a quanto succedeva negli anni ’60-’70: anche allora c’era grande variabilità. Ormai siamo quasi a fine di luglio, ma si può sempre sperare che l’estate prima o poi esploda. Nel 2013 il giugno era stato pessimo, poi è scoppiato il caldo».

Che ormai non si vada neppure a comprare il giornale senza prima aver consultato le previsioni meteo e, ma questo vale solo per i superstiziosi, anche l’oroscopo, lo dimostra il fatto che il sito meteo della Provincia in Alto Adige è tra i più cliccati con circa 40 mila visitatori al giorno. Il picco delle visite tra le 7.30 e le 8, quando appare il primo bollettino della giornata, il secondo alle 11. Ma dalla fine di giugno le previsioni si possono consultare anche dallo smartphone attraverso una nuova app: in tre settimane è già stata scaricata oltre 40 mila volte.

Amati e odiati, ai meteorologi si chiede di non sbagliare. «E noi - dice Peterlin - chiediamo a tutti di consultare spesso il nostro sito, perché soprattutto in un periodo di grande variabilità la situazione muta continuamente. Stabilito comunque che nessuno è infallibile, il nostro sito è più attendibile di altri, non tanto perché siamo più bravi ma perché alle conoscenze scientifiche uniamo la conoscenza del territorio. Gli albergatori ce l’hanno con la nuvoletta di Google che li perseguita? La differenza è che noi interpretiamo le mappe meteo che ci arrivano da Londra, loro no. Per questo sono meno precisi».

All’Ufficio meteo della Provincia si lavora sette giorni su sette, cominciando alle 6 del mattino. Sotto il cappello dell’Ufficio idrografico, diretto da Michela Munari, operano i servizi meteo, valanghe e idrologico. Tre gli addetti al servizio dedicato alle previsioni meteo: oltre a Peterlin ci sono Philipp Tartarotti e Günther Geier, il coordinatore: a loro in estate si aggiunge Lukas Rastner. Tutti giovani intorno ai trent’anni si sono laureati ad Innsbruck in meteorologia, facoltà dove le materie forti sono fisica e matematica. «Una volta questa facoltà c’era anche a Bologna, adesso in Italia non esiste più. Per cui molti meteorologi italiani sono laureati in fisica che poi seguono dei corsi di specializzazione».

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