Solland, operai a Pugliese «Arretrati entro domani»

I lavoratori attendono il versamento degli stipendi di ottobre e novembre L’imprenditore ha garantito entro la fine dell’anno il saldo di quanto dovuto


di Ezio Danieli


MERANO. I lavoratori della Solland Silicon hanno deciso di attendere fino al 24 dicembre, domani. Se per questa data non avranno ricevuto almeno 1.500 euro a testa - gli arretrati dei mesi di ottobre e di novembre - da Massimo Pugliese, la fabbrica di Sinigo sarà ad alto rischio di chiusura. Lo stesso imprenditore irpino ha garantito che per la fine di quest'anno verserà ciò che gli operai ancora attendono, ovvero lo stipendio di dicembre, oltre alla tredicesima mensilità.

Il tutto per un ammontare di circa 500 mila euro. Il dubbio, emerso anche durante l'assemblea di ieri pomeriggio nella sala mensa della Solland, è che Pugliese non abbia i soldi per onorare questi impegni da lui sottoscritti nel verbale dell'incontro dell'altro giorno al ministero allo sviluppo sociale di Roma, nel corso del quale non è stato presentato un piano industriale per il rilancio del reparto policristallo.

In occasione del vertice romano, Pugliese s'è limitato a dire che ha perfezionato il closing per la vendita della fabbrica olandese. Dall'esito di questa trattativa, 5 milioni di euro dovrebbero essere destinati a Sinigo, dove ne serviranno almeno 15 per avviare la produzione. Ma i 5 milioni, si legge nel verbale concordato al ministero, sarebbero disponibili soltanto dal 15 gennaio.

Come farà Pugliese a rispettare la scadenza del 24 dicembre e poi quella del 31, tenuto conto che dovrà confermare gli eventuali pagamenti con una copia del bonifico da consegnare allo stesso ministero? È stata proprio questa una delle tante perplessità emerse fra i lavoratori riuniti in assemblea ieri pomeriggio. Ma alla fine, in un'aria di sfiducia comprensibile e giustificata, è prevalsa la decisione di attendere ancora. «Se recuperiamo almeno due mesi di stipendio - è stato il commento dei sindacati - è già qualcosa. Non dovremmo procedere con l'ingiunzione di pagamento per un periodo più lungo, che finirebbe per crearci una serie di difficoltà in più».

I sindacati, nella mattinata di ieri, hanno avuto l'ennesimo incontro con l'ufficio provinciale del lavoro alla luce del fatto che il 26 dicembre scade la cassa integrazione ordinaria. In base a quanto ha promesso Massimo Pugliese, l'ufficio del lavoro ha preso atto e ha provveduto ad aggiornare l'incontro per le ore 15 del 28 dicembre. Se l'imprenditore irpino avrà allora rispettato gli impegni, i sindacati apporranno la loro firma sulla richiesta della cig, in caso contrario non potranno che affidarsi al loro legale per avviare l'ingiunzione di pagamento. Ingiunzione di pagamento che già è stata decisa dal giudice in seguito all'azione di rivalsa promossa da molti creditori in seguito ai mancati pagamenti dei servizi fatti per la Solland Silicon.

L'ufficiale giudiziario è già passato nella fabbrica di Sinigo, dove ha già posto sotto sequestro un trasformatore, diversi quantitativi di rame ed altri macchinari cui sono stati apposti i sigilli.

«Pugliese - commentano i sindacati- è in difficoltà finanziarie e non è in grado di rispettare le varie scadenze che lui stesso ha fissato, per l'ennesima volta».

La stessa SunEdison, che ha raggiunto l'autonomia produttiva anche nello stabilimento di Novara, ha criticato l'imprenditore irpino durante l'incontro dell'altro giorno a Roma.

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