Solland, Pugliese chiede l’avvio di un tavolo di crisi

Dopo l’incidente di venerdì, molti addetti alla sicurezza non sono andati al lavoro L’amministratore: «Siamo al limite». Oggi incontro con l’assessore Stocker


di Ezio Danieli


MERANO. La fuoriuscita di idrogeno di venerdì pomeriggio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ieri mattina, non si sono presentati in fabbrica quasi tutti i lavoratori addetti alla sicurezza. Sei hanno presentato il certificato di malattia, uno solo è entrato al lavoro. Lo stesso è accaduto per il turno pomeridiano, La protezione civile ha dato incarico a 4 vigili del fuoco esterni di svolgere le mansioni per garantire la sicurezza con l'assistenza di un tecnico della Solland.

La situazione in fabbrica ha condizionato anche il sopralluogo della protezione civile a seguito della fuoriuscita di idrogeno. È stato rapido, con i tecnici della Provincia che hanno definito l'incidente di venerdì «assolutamente non grave e che non meritava il clamore che ha provocato». L'esito del sopralluogo sarà oggetto di una relazione che dovrebbe essere redatta fra oggi e domani.

La malattia degli addetti alla sicurezza ripropone un problema già noto e sollevato dagli stessi operai: «L'impianto di policristallo è da quattro anni esatti congelato: questo prevede che sette persone a turno 24 ore su 24 devono presidiare l'impianto con compiti di sicurezza e gestione di una eventuale emergenza in virtù del fatto di essere a tutti gli effetti pompieri». «Da aggiungere a questa situazione - hanno detto a più riprese gli stessi operai - c'è da tenere presente che gli addetti a questo servizio hanno avuto e hanno ancora il compito di completare la produzione non di silicio policristallino bensì di un prodotto chimico destinato sempre al settore. La legge prevede la presenza di questa "squadra" ed attribuisce ai componenti della stessa delle responsabilità. I componenti delle squadre, circa 30 persone a rotazione, devono ancora percepire stipendi arretrati». Poi lo sfogo: «Volevamo aggiungere che i lavoratori della "squadra" di emergenza non hanno diritto allo sciopero in quanto sono comandati dall'azienda. Se una persona non dovesse presentarsi al lavoro, il collega del turno precedente lo deve sostituire per 4 ore facendo 12 ore di lavoro gratis».

La situazione alla Solland diventa sempre più seria. Lo stesso amministratore unico della Solland Massimo Pugliese, nel pomeriggio di ieri, ha inviato questa lettera al presidente Kompatscher, all'assessore Stocker, al Commissario del governo oltre a a varie autorità ed uffici provinciali: «Stante l’attuale situazione di particolare criticità della Solland Silicon srl, connessa allo stato di agitazione messo in atto dai lavoratori ed attuato, ormai da giorni, anche con il blocco degli accessi nei confronti del personale amministrativo, e considerato che tale situazione si è oggi (ieri, ndr) ulteriormente aggravata, a causa della manifestata indisponibilità lavorativa di un certo numero di persone addette alle squadre di presidio ed emergenza dei vari turni lavorativi, si fa richiesta dell’apertura di un Tavolo di crisi provinciale al fine di addivenire a un incontro urgente tra le parti e affrontare in sede comune le problematiche aperte, discutendo sulle soluzioni utili al ripristino, nel più breve tempo possibile, delle normali condizioni di operatività del sito. Ciò soprattutto con riferimento agli aspetti relativi alla sicurezza dello stesso».













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