Solland, riparte il lavoro grazie alla SunEdison

La produzione di triclorosilano è ripresa già ieri dopo il voto in assemblea Resta aperto il tavolo al ministero, nuovo piano industriale entro il 15 dicembre


di Ezio Danieli


MERANO. Firmato l'accordo, sospeso lo sciopero ad oltranza che andava avanti da diverse settimane, la produzione del triclorosilano è ripresa già nella giornata di ieri.

Ecco, in estrema sintesi, l'intesa scaturita ieri mattina in seguito all'assemblea degli operai della Solland Silicon all'indomani dell'incontro tenutosi al ministero allo Sviluppo economico.

Il verbale sottoscritto a Roma non è stato ritenuto sufficiente dai lavoratori in assemblea. Che infatti l'hanno rigettato.

I sindacati hanno sospeso i lavori, si sono incontrati con i vertici aziendali e poi, avute delle precise garanzie, sono tornati dai lavoratori. Che hanno approvato a stretta maggioranza dei presenti - 37 sì e 29 no - il nuovo accordo e quindi il ritorno al lavoro.

«È stata una decisione importante - commenta Maurizio Albrigo della Cisl - che conferma per l'ennesima volta la disponibilità dei lavoratori. Lo sciopero è solo sospeso, in attesa che si concretizzino una serie di impegni».

Che sono i seguenti, legati tutti alla disponibilità manifestata da SunEdison. Ieri dovrebbero essere stati pagati i fondi Faschim e Cesare Pozzo, poi SunEdison grazie alla produzione del Tcs, a fronte di fatture emesse da Solland Silicon, verserà 70 mila euro su un conto dedicato a saldare la differenza dei 500 euro e compensare quanto gli stessi operai non hanno ancora avuto.

C'è l'impegno che vengano prodotte almeno 20 tonnellate di Tcs per SunEdison più altre 4,5 tonnellate destinate ad un'altra azienda entro il 30 novembre. Nell’industria dei semiconduttori, il triclorosilano è impiegato per la deposizione epitassiale di silicio, specialmente per gli strati più spessi e se non è cruciale ottenere transizioni di profilo nette ed avere uno stretto controllo sullo spessore del film.

La Solland emetterà fatture, sempre sul conto dedicato, per un ammontare di circa 210 mila euro che saranno ripartiti in maniera equa fra i lavoratori. «Questi 210 mila euro -dice ancora Albrigo - dovranno essere bonificati entro il 9 dicembre». Questione finanziaria risolta, almeno per ora.

Bisogna dire che è prevalso il buon senso dopo oltre trenta giorni di sciopero ad oltranza dei lavoratori della Solland. Il buon senso che riguarda anche la SunEdison, che in difficoltà a causa del blocco del Tcs che le impediva di offrire il prodotto a diversi clienti (con difficoltà anche per lo stabilimento di Novara) ha «salvato» per ora la Solland Silicon ed il suo proprietario Massimo Pugliese. Al quale Pugliese è stata concessa un'altra possibilità di uscire da qual mare di guai in cui s'è cacciato.

Entro il 15 dicembre dovrà presentarsi a Roma al ministero allo Sviluppo economico al prossimo vertice che è stato convocato (il giorno esatto non è stato ancora definito) con un piano industriale ben definito in merito al futuro della Solland Silicon. Dovrà dire a che punto è la cessione dell'azienda olandese (già dichiarata fallita) ad un imprenditore tedesco: se l'affare andrà in porto Pugliese avrà oltre 10 milioni di euro a disposizione; e poi c'è anche da verificare le intenzioni di un nuovo cliente cinese interessato alle forniture di silicio policristallo.

Molto dipenderà da ciò che Pugliese dirà a Roma: il futuro della Solland Silicon è tutt'altro che sereno. Nonostante l'importante passo compiuto nella giornata di ieri.

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