Solo 360 euro di affitto per la casa del dirigente

Alloggio da 100 metri nel City College di piazza Nikoletti a funzionaria scolastica Urzì: «Vicenda assurda». Tommasini: è una struttura di appoggio dell’Intendenza



BOLZANO. Una dirigente scolastica ottiene in affitto un appartamento di cento metri quadrati a 360 euro al mese. Non all’Ipes , ma nel convitto «City College II» in piazza Nikoletti a Oltrisarco, accanto alla scuola professionale per le professioni sociali «Emmanuel Lévinas». L’inquilina non è passata inosservata. Qualcuno si è chiesto le ragioni e le condizioni di quella presenza. La voce è arrivata ad Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), che ha presentato una interrogazione. La Provincia, attraverso l’assessore Christian Tommasini, conferma che l’appartamento nel convitto è stato dato in affitto a Rossella Garuti, referente per la valutazione del Servizio provinciale di valutazione per l’istruzione e la formazione in lingua italiana, e difende il canone applicato. Urzì sorride: «La vicenda appare assurda e meriterà un approfondimento». Chi non vorrebbe un appartamento da 100 metri a 360 euro? La cifra è del tutto al di fuori dei prezzi di mercato. Sbaglierebbe chi pensasse che il convitto sia riservato solo agli studenti. Dalla risposta di Tommasini si apprende che è anche una sorta di foresteria per l’intendenza scolastica: «Il City College è concepito come centro di appoggio e supporto per l’intendenza scolastica in relazione agli adempimenti organizzativi legati ad iniziative ed eventi di formazione. È possibile l’utilizzo degli appartamenti a disposizione da parte di persone qualificate». La risposta accenna a presenze legate ad eventi, ma la funzionaria provinciale è entrata nel convitto nel settembre del 2013 e, informa Tommasini, «l’appartamento è ancora occupato». Nel convitto sono stati realizzati soprattutto mini appartamenti. Tommasini riferisce le ragioni che hanno portato a scegliere l’appartamento più grande: una decisione «dettata dalla scelta di ospitare in tale appartamento all’occorrenza anche altri relatori ed esperti di settore, evitando così di fare ricorso alle strutture alberghiere, con conseguente rimborso delle spese da parte delle Provincia». E si arriva così a un’ulteriore curiosità. Il decreto provinciale che fissa le tariffe prevede 360 euro al mese per i miniappartamenti e una cifra più alta per l’appartamento da 100 metri quadrati. Alla dirigente scolastica sono stati chiesti ugualmente 360 euro perché è stato previsto il pagamento di una quota aggiuntiva da parte di eventuali co-inquilini, «relatori ed esperti di settore». Dalla inaugurazione non c’è stata la coda degli aspiranti inquilini, sottolinea Tommasini: «Nel periodo di piena attività alcune stanze sono rimaste vuote in assenza di richieste di ospitalità». Si confermano i problemi, «ora superati», nella struttura: infiltrazioni e malfunzionamento del riscaldamento. (fr.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità