LA DENUNCIA

Sos Bozen: basta sgomberi, tolte le coperte ai senzatetto

La denuncia: «Seab e vigili continuano a rimuovere dai bivacchi i sacchi a pelo»


Davide Pasquali


BOLZANO. «È ora di dire basta ai continui sistematici sgomberi dei bivacchi dei senzatetto nella nostra città. In questi giorni di grande freddo e forte vento, almeno una quarantina di persone versano in grande difficoltà. La municipale e la Seab dovrebbero dimostrare una maggiore umanità nei loro confronti, e invece tutte le mattine si ritrovano senza coperte, senza sacchi a pelo».

Lo sostiene con veemenza il portavoce del comitato spontaneo Sos Bozen, Giancarlo Boggio. Sono anni che d’inverno succede, racconta: «Sempre la stessa cosa: c’è una disposizione riguardo alla rimozione delle cose abbandonate. Su questo non abbiamo niente da dire. Rimane però il fatto che sistematicamente Seab e coop, su mandato dei vigili e del sindaco, applicano alla lettera il regolamento anche nei confronti di chi dorme per strada». Ieri l’ennesimo caso, nonostante le temperature basse, il forte vento. «Li hanno svegliati e hanno portato loro via tutte le cose, comprese quelle indispensabili: coperte, sacchi a pelo, indumenti pesanti per coprirsi».

Boggio è duro: «Vogliamo aspettare che ci scappi il morto? Le autorità vogliono questo? Noi cittadini normali non possiamo accettare tutto ciò, non perché è Natale o perché siamo cristiani, perché siamo umani». Si tratta, spiega Boggio, di almeno una quarantina di persone se non di più, perché è difficile conteggiarle. «Si tratta di persone disperate, di diverse provenienze, con esistenze molto difficili alle spalle, in tal modo contribuiamo a rendere ancor più difficile la loro vita».

Per Sos Bozen mancherebbe addirittura la decenza: «Questi sgomberi sono sistematici: c’è il regolamento, lo si esegue e basta. Se io fossi un operatore di Seab o delle cooperative incaricate mi rifiuterei. In piazza Tribunale è stata apposta una bella scritta: nessuno ha il diritto di obbedire. È un concetto di un certo valore, concreto, o è solo un slogan che serve a certa politica?» Ci sono anche persone che durante il giorno lavorano, fra i senzatetto. «Avrebbero diritto almeno di dormire al caldo, ritrovando alla sera le proprie cose». Invece «c’è l’ordine, si esegue e basta».

Per risolvere almeno in parte questa situazione, Sos Bozen aveva avuto degli abboccamenti con l’assessore Repetto, che aveva mostrato una certa disponibilità. «Per consentire a queste persone di mantenere un minimo di dignità, avevamo chiesto al Comune un locale dove poter depositare al mattino le loro cose, noi poi le avremmo riconsegnate loro alla sera. Sarebbe stato sufficiente numerare le consegne: 1, 2, 100... Poi avremmo riconsegnato il tutto, ciò sarebbe servito anche a tenere la situazione sotto controllo». Secondo Boggio «in città c’è una situazione indecente». Tante le strutture vuote. «Abbiamo chiesto un incontro al vescovo, ma non riusciamo ad ottenerlo. Diverse parrocchie ci hanno dato disponibilità, ma non arriva il benestare dall’alto». Sos Bozen è consapevole che ci sia un problema di responsabilità, «ma lo avevamo già dimostrato due anni fa: avevamo garantito piena sorveglianza. Nessuno aveva mai creato problemi. Si trattava di luoghi nemmeno riscaldati, ma almeno riparati».













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