Pubblici esercizi

Sos personale in vista dell’estate per alberghi, ristoranti e bar 

L’Osservatorio mercato lavoro della Provincia: «Ogni anno registriamo più di 2mila occupati in più». Pinzger (Albergatori): «Solo a noi servirebbero 600 permessi extra Ue». Perez (Unione): «Manca personale formato»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Hotel, ristoranti, bar. Non si trova personale specializzato. Mancano chef, camerieri, baristi, cuochi, pasticceri, pizzaioli ecc. Se la situazione in Italia è difficile, in Alto Adige lo è ancora di più, aggravata da carovita, bilinguismo e voglia di avere più tempo libero.

L’estate è alle porte e l'Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv) mette le mani avanti: «L’anno scorso la commissione provinciale per l'impiego ha dato via libera a un contingente totale di 600 permessi di lavoro per cittadini extra Ue per i settori turismo e agricoltura. E non sono bastati. Se il contingente non aumenta, molti ristoranti e alberghi non saranno più in grado di offrire tutti i servizi che gli ospiti si aspettano».

Alberghiero e ristorazione: più di 2 mila occupati in più

Succede perché il turismo macina numeri sempre più importanti. Walter Niedermair (Osservatorio mercato del lavoro della Provincia) ha in mano i dati: «I due settori alberghiero e della ristorazione nel 2023 hanno fatto registrare, rispetto all’anno precedente, un balzo in avanti di più di 2 mila occupati. Trend che negli ultimi anni si ripete sempre uguale, perché aumentano i turisti mentre gli hotel, che offrono sempre più servizi, necessitano di più personale».

Pinzger: «La qualità aumenta. 600 extra Ue? Ma solo per noi»

«Serve più personale anche perché aumenta la qualità del servizio - dice Manfred Pinzger - presidente degli Albergatori Hgv -. Negli ultimi dieci anni - per esempio - è cresciuto, di molto, il wellness. Va da sé che solo in questo settore ci serva più personale. I 600 permessi di lavoro per cittadini extra Ue servono solo a noi del turismo. Per l’agricoltura occorre metterne in campo altri».

Al momento non si conoscono ancora i numeri per il 2024

Al momento nessun numero. Lo fa sapere Georg Ambach direttore dell'Ufficio amministrativo mercato del lavoro: «Allo stato attuale non siamo ancora in grado di anticipare il numero dei nulla osta al lavoro che verrà autorizzato con riferimento alla stagione estiva 2024. Il termine per poter presentare le rispettive domande è scattato il 25 marzo e si estenderà quest’anno sino al 31 dicembre. Non appena la direzione generale dell’immigrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali assegnerà alla Provincia il contingente delle quote stagionali potremmo verificare le singole domande. Non prima. Il rilascio di un nulla osta al lavoro stagionale potrà essere concesso solo in presenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti».

Part time, dopo il Covid va per la maggiore

Sono cameriere (primo posto) assistente di cucina (secondo) e cuoco (terzo) le professioni più cercate nella categoria turismo e ristorazione del 2023.

Lo ha rilevato uno studio di mercato sulle professioni estive di una piattaforma nazionale per la ricerca di lavoro online.

Pinzger dice che oggi vanno per la maggiore i contratti part time perché - dopo il Covid - sono cambiate le richieste dei dipendenti: «C’è chi chiede di lavorare solo la mattina, chi è disposto ad aiutare per la prima colazione, chi solo la sera, chi tre o quattro volte la settimana, pochissimi sei giorni su sette come succedeva vent’anni fa e ricordo che un hotel resta aperto sette giorni su sette e che la stagione estiva va da Pasqua a inizio novembre». Risultato servono più contratti.

Perez: «Servono più benefit per attirare personale»

«Sono quindici anni che in Alto Adige manca personale specializzato. Il settore della gastronomia e della ristorazione soffrono parecchio e per questo ci stiamo muovendo, perché i datori di lavoro aumentino i benefit per rendere il loro esercizio più attrattivo all’occhio dei lavoratori». Insomma serve un po’ di sana concorrenza. «D’estate poi si fa tutto più difficile perché non possiamo contare sul personale italiano, impegnato sulla Riviera adriatica, Sicilia, Sardegna, Toscana ecc. e scarseggia pure il personale dell’Est che con lo sviluppo del turismo in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca ecc. se ne sta a casa sua. Una mano importante la danno gli studenti, molti universitari, disponibili “a chiamata” nel weekend tra Bolzano. Merano e Bressanone. Ma non basta».

Bertoldi: «Siamo in cerca di personale già formato»

«Stiamo chiedendo ai vari centri di formazione personale strutturato in vista dell’estate. Ma non è affatto facile». Mirko Bertoldi - responsabile della categoria pubblici esercizi di Confesercenti - dice che la mentalità del dipendente è cambiata. «Chiedono di avere giorni liberi, magari due vicini, magari sabato e domenica, quando il titolare una volta concedeva due mezze giornate e trovava personale. Ma oggi è un’altra storia».

 













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