Spa comunali, dismissioni scongiurate

Incontro di Kompatscher a Palazzo Widmann. La Provincia dovrà invece accorpare i propri enti



BOLZANO. La spending review è legge. Il voto di martedì della Camera ha approvato definitivamente la conversione in legge del decreto di luglio del governo Monti. E adesso si fanno i conti. Non hanno perso tempo i Comuni. Già martedì si è tenuto un incontro tra il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher ed Eros Magnago, direttore della ripartizione Finanze in Provincia.

Tagli supplementari nel 2012 e futuro delle società pubbliche: questi i temi.

Sulle società, è l’interpretazione prevalente, i Comuni avranno meno compiti a casa da svolgere rispetto alla Provincia, che sembra destinata ad affrontare, come anticipato nei giorni scorsi, un piano generale di revisione di Spa, agenzie e fondazioni. O di dismissioni, in alternativa.

Le società.

Il testo definitivo della legge soddisfa i Comuni, perché offre una alternativa al piano di liquidazione delle società pubbliche previsto nella versione iniziale. Così Kompatscher: «La prima buona notizia era stata la sentenze della Corte costituzionale, che di fatto mette al riparo le società che erogano servizi essenziali. Ritengo quindi che possiamo stare tranquilli sulle società che trattano rifiuti e acqua e confido anche trasporti ed energia». Per quanto riguarda invece le società pubbliche al di fuori dei servizi essenziali, la spending review prospetta due vie: cessione-liquidazione nel corso del 2013 oppure la preparazione da parte delle amministrazioni interessate di «appositi piani di ristrutturazione e razionalizzazione», che dovranno essere approvati dal commissario straordinario Enrico Bondi.

Soddisfatto Kompatscher: «Così la legge è accettabile, perché non impone le dismissioni e invita a fare il meglio per dimostrare che in certi settori la gestione pubblica è efficiente e non spreca denaro dei cittadini. In Alto Adige abbiamo già iniziato a lavorare seguendo questi principi e la legge ci costringerà a proseguire. Va anche detto che, esclusi i servizi essenziali, stiamo parlando di poche società comunali, tra cui lo stesso Consorzio dei Comuni».

Scenario più complicato invece per le società partecipate dalla Provincia interessate dalla spending review. Ma non solo. Magnago estende il ragionamento oltre le Spa: «La legge non ha solo l’articolo 4 sulle società, c’è anche l’articolo 9 che segna la via ad accorpamenti e razionalizzazioni non solo di Spa, ma di tutta la galassia di satelliti, che siano fondazioni, agenzie ed enti vari».

Il testo prevede infatti che gli enti locali sopprimano o accorpino, riducendone gli oneri finanziari almeno del 20% , enti, agenzie e organismi .

Anche in questo caso l’alternativa è che la Provincia vari un piano di dismissioni, che si aggiunga a quello già avviato (ad esempio Hotel Terme, Sadobre, quote di Brennercom).

Un piano di eventuali accorpamenti è già allo studio dei tecnici di Palazzo Widmann.

Le finanze. La giunta provinciale ha annunciato l’intenzione di impugnare gli articoli contestati della legge. Nel testo sono previsti pesanti tagli per la Provincia, che a cascata si faranno sentire sui Comuni.

Anticipa Kompatscher: «Nell’ incontro di martedì in Provincia abbiamo ragionato sullo schema che sembra ora definitivo per il 2012. Sembra che la quota di sacrifici che i Comuni dovranno fare per quest’anno corrisponda abbastanza alle somme accantonate nei mesi scorsi, quando è iniziato il balletto delle cifre e la Provincia ha congelato il 5% del proprio bilancio. Ci siamo mossi così anche nelle amministrazioni comunali e dovremmo esserci». Ancora da chiarire invece il punto di domanda sui milioni aggiuntivi che i Comuni dovranno trasferire a Roma come gettito aggiuntivo dell’Imu rispetto all’Ici. (fr.g.)

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